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Full text of "Carmelo Bene - Maurizio Costanzo Show 1990-1994-1995"

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Carmelo Bene al Maurizio Costanzo show 

anni 1 990 1 994 1 995 



CB- Carmelo Bene 
MC- Maurizio Costanzo 
IT- Intervistatori 

Nel 1990 Carmelo Bene è intervistato solo da Maurizio Costanzo, nel 1994 e 1995 

i numeri progressivi indicano il cambio dell'intervistatore, frasi e nomi non pertinenti non 

sono stati scritti 



scritto completo 



Capitolo I 

Partecipazione Maurizio Costanzo show 1990 



pagine 2-12 



Capitolo II 

Partecipazione Maurizio Costanzo show 1994 



pagine 13-45 



Capitolo III 

Partecipazione Maurizio Costanzo show 1995 



pagina 46-72 



Terza edizione aprile 2015 



ninomartaO@qmail.com 



File di archivio 

http://archive.org/download/CarmeloBeneCostanzoShow1990lntegrale/Carm 
eloBeneCostanzoShowl 990Show1 994Show1 995.pdf 



Capitolo I 

Partecipazione di Carmelo Bene al Maurizio Costanzo show 1990 



2 



MC- Di Carmelo Bene possiamo dire tante cose attore autore regista scrittore pubblicò 
anni fa un libro "sono apparso alla madonna" che non era male ed è da poco uscito per 
Marsilio invece quest'altro suo libro che è "Carmelo Bene il teatro senza spettacolo" vorrei 
farlo vedere proprio del marzo '90 questione di venti giorni non di più ecco io assolvo 
subito anche un altro compito di informazione che riguarda lo spettacolo che domani sera 
a Roma al teatro Olimpico debutterà solo per pochi giorni 

CB- sì sono delle recite straordinarie un'esclusiva romana per la stagione nel contesto di 
una ricerca che ormai io perseguo avendo abbandonato da quest'anno la cosiddetta 
gavetta la routine delle repliche nazionali mi riservo solamente i palcoscenici esteri 
particolarmente interessati 

MC- quali? 

CB- dipende Barcellona Parigi Glasgow e ora non so e una città quindi all'anno soltanto 
come collaborazione a questa ricerca a mio avviso fondamentale sarebbe ora anche che 
molti 

MC- ne vogliamo parlare un attimo? spieghiamo quindi si chiama? 

CB- scusa quindi per concludere queste cinque sono cinque esemplificazioni le seconde 
su "Pentesilea e sul mito di Achille", "Achilleide" è il momento numero due il numero uno 
l'ho affrontato già al castello Sforzesco nel luglio scorso per altre cinque recite a Milano 
questo è il momento numero due quindi chi lo vedrà lo vedrà soltanto all'Olimpico perché 
non potrà vederlo 

MC- solo per pochi giorni 

CB- sì solo per cinque recite appunto destinato ad un pubblico un po' eccezionale tra l'altro 
l'Olimpico anche se è grande non lo sarà per questo spettacolo concerto perché per 
ragioni anche di audio visive al tempo stesso sarebbe dispersivo è destinato ad uno 
spazio di circa seicento posti 

MC- quindi debutti domani sera che è giovedì 

CB- sì perché abbiamo perso la recita di ieri per gravi guasti durante le cosiddette prove 
generali 

MC- perché cosiddette? 

CB- cosiddette perché nella ricerca così i nostri bravi politicanti sono sempre per la ricerca 
la ricerca la ricerca eccetera han sempre bisogno di ricerca poi invece alla fine cadono 
nella spettacolarizzazione in una società dello spettacolo così è purtroppo abbiamo più 
politicanti quasi nessun politico e allora bisogna per forza esibire esibirsi esibirsi c'è la 
televisione per questo c'è questo show il tuo per esempio che va benissimo io non ho nulla 
contro l'intrattenimento ma fare del teatro del teatro non dello spettacolo parleremo magari 
in seguito della idiosincrasia profonda tra teatro e spettacolo cioè dove c'è spettacolo non 
c'è teatro dove c'è teatro non c'è spettacolo 



3 



MC- tu dici che non possono convivere 

CB- assolutamente no a meno che non sia il teatro come Klossowski dimostra mutuandolo 
da Bachofen come fa stupendamente nei suoi libri uno anche dedicatomi bontà sua "Incipit 
Carmelo Bene" va bene? CB io dico CB per eliminare l'io ecco l'io di rappresentanza l'io 
mondano l'identità ecco il ruolo è la macchina attoriale al posto dell'attore CB quindi 
Klossowski tornando a lui appunto riferisce parla dell'attore romano di duemila anni fa dei 
ludi scenici ecco quindi a meno che il teatro non dia spettacolo osceno osceno vuol dire 
appunto fuori dalla scena cioè visibilmente invisibile di sé dove gli Dei stessi nella Roma 
tanto condannata bollata dai padri della chiesa da Tertulliano soprattutto che ha scritto 
appunto il "De spectaculis" si davano spettacolo appunto osceno di sé prostituendosi 
davvero al pubblico via le matrone romane cioè vennero poi giustiziate intendo non di 
esecuzioni capitali ma forti multe pecuniarie eccetera eccetera eccetera 

MC- Carmelo io vorrei farti due domande una è "cos'è il teatro" ma non rispondermi subito 
e poi "cos'è l'attore" vorrei anche ricordare che Carmelo Bene è stato protagonista di 
spettacoli alcuni straordinari nella mia memoria è rimasto un Pinocchio di non mi ricordo 
quanti anni fa come nella mia memoria è rimasto un altarino che al teatro dei Satiri di 
Roma a piazza Grotta Pinta, Carmelo aveva costruito diciamo così con le critiche che 
sull'Europeo Ennio Flaiano aveva scritto per i suoi primi spettacoli perché fu proprio 
Flaiano il primo a mia memoria ad accorgersi del talento di Carmelo Bene magari non 
sempre 

CB- Flaiano Arbasino Pier Paolo Pasolini 
MA- ecco era il 60? 65 66? 
CB- sì 

MC- tu quanti anni hai adesso? 

CB- ne ho 50 superati da un bel po' 52 comunque l'età non mi appartiene, non appartengo 
alla storia quindi non posso essere 

MC- Carmelo Bene personaggio certamente contraddetto contraddittorio discusso non 
voglio tirar fuori nessuna polemica voglio solo che tu mi risponda cos'è il teatro e poi cos'è 
l'attore è poi azzardiamo un bilancio 

CB- intendo dire che arriveremo anche a questo nonsense delle polemiche di certi 
atteggiamenti anche della carta stampata eccetera 

MC- allora cos'è il teatro? 

CB- il tempo a disposizione è talmente breve 

MC- qua scrivi "il teatro senza spettacolo" 



4 



CB- "il teatro senza spettacolo" è un libro importantissimo io credo sopra aspetti di 
Klossowski qualcuno nell'anteprima qui c'è una specie di anteprima l'ha ritenuto addirittura 
fondamentale almeno tra i più importanti dell'otto novecento sul teatro 

MC- aiuta a farlo diventare fondamentale ma cos'è il teatro? 

CB- l'attorialità la macchina attoriale al posto dell'attore chiunque potrà constatarla se trova 
ancora posto al teatro Olimpico in questi cinque giorni da domani al prossimo lunedì 
domenica alle 18:30 questo è, quindi è la indocumentabilità qualcuno là dentro la definisce 
l'intollerabile di me l'impossibilità di documentare di riferirne ecco il caso non è tanto CB 
dice lì Edoardo Fadini quanto è proprio il caso attiene proprio lo spettatore che deve 
scriverne che poi è destinato a chi? a chi deve leggerne o a chi deve presenziare chi deve 
assistervi non è possibile una comprensione perché non vi è 

MC- il teatro scusa 

CB- allora torniamo al teatro, nessuno se lo torna a porre fai bene a porre questo Maurizio 
e allora il teatro appunto che cos'è il teatro? vorrei sapere se qualcuno qui dentro sa dare 
una definizione etimologica di teatro perché tutti quanti ne parlano ma nessuno nemmen 
fuori intendiamoci il teatro intendiamo da millenni a Roma prima presso i greci era il 
thèatron si distingueva in anfiteatro in teatro e quindi in circo poi per gli aurighi per la bighe 
per le corse ecco per le quadrighe degli aurighi sarebbe lo stadio di Domiziano ecco 
questo e questo è il teatro il teatro come luogo cioè allora era di marmo di pietra oggi è in 
cemento armato ma il cemento è soprattutto nelle teste di chi va a teatro nelle teste di chi 
fa di chi si spaccia per teatro un intrattenimento ormai fallito da millenni perché teatro non 
v'è mai stato non confondiamo il teatro con il luogo col thèatron luogo vado al Quirino beh 
vai al Quirino infatti sei abbonato vuol dire dalle mie parti uno un po' tocco anche in 
Toscana l'abbonato è qualcuno che non sta bene di testa e quindi vado al Quirino vado 
all'Argentina poi voglio dire andare a teatro questo è un teatro tutto può essere teatro il 
teatro è il luogo ma il teatro dicono io faccio teatro ma quasi tutti dicono io faccio teatro in 
campo anche internazionale non è vero spacciano del pessimo intrattenimento o magari 
del buon intrattenimento ma a giudicare dai botteghini dalle affluenze anzi dal deserto di 
queste sale di questo cemento di questa scatola cementata davvero se non ci fosse 
l'onorevole spettacolo del ministero del turismo non capisco come potrebbero andare 
avanti 

MC- quindi tu dici, scusa se io riassumo, esistono dei luoghi che vengono chiamati teatro 
tutto però potrebbe essere teatro come luogo anche una piazza o un pianerottolo 
qualunque cosa 

CB- se c'è teatro perché non c'è un teatro questo teatro o quel teatro non ci sono modi di 
fare un teatro non è quella tra virgolette mia o quella di CB non è una poetica particolare 
no no è di là dalle forme il teatro è di là dalle forme il teatro non si pone questa o quella 
forma è un po' parente l'operatore teatrico nel senso in questo caso sarebbe appunto la 
macchina attoriale non il facitore di farse di spettacoli che allora venivano chiamati 
appunto gli auctores ma sapete chi erano gli auctores? Lorenzaccio stesso Lorenzino De 
Medici fu autore auctor e quindi gli auctores erano addirittura gli assessori nella Roma dei 
ludi scaenici duemila anni fa auctores venivano definiti e lo fanno ancora e continuano a 
farlo 



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MC- quindi tu mi dici nel luogo che si chiama teatro ma si potrebbe chiamare anche 
Ignazio non c'è teatro 

CB- no no, perché il teatro è il teatro è questo è quello che andremo a sviscerare ma non è 
un discorso così da fare in quattro e quattr'otto 

MC- ma quindi io voglio capire c'è un disegno un luogo che si chiama teatro 

CB- ma nessuno ha mai definito davvero che cosa è quello che poi a furia di identificarlo 
col cemento cioè con lo spazio che ospita questo chiamiamolo evento che poi non 
dovrebbe essere mai ripetitivo non si sa bene nell'immediato eccetera si è identificato 
davvero col cemento allora io faccio teatro quello fa teatro l'altro fa teatro no no no tutti si 
dà spettacolo momento tutti si fa spettacolo cioè si fa confessione io non ho nulla contro 
l'intrattenimento eccetera 

MC- quindi si fa spettacolo ma non è detto che sia teatro 

CB- non è detto che sia teatro infatti io teatro non ne ho mai visto questi signori che 
scrivono i saggisti Klossowski in testa dicevano che non avevano mai visto e così, le 
enciclopedie di mezzo mondo scrivono appunto di CB "Incipit CB" dice Klossowski si 
devono mettere l'anima in pace perché ci sono dei destini e attenzione perché quando io 
parlo dello stupore dico io adesso "sono apparso alla Madonna" essere apparso è anche 
essere soggetto non solo soggetto lo mutuo da subjectum da chi subisce se io desto 
stupore e perché a mia volta io sono uno stupore espropriato, la Madonna che è un fatto 
molto importante sono apparso alla Madonna in un capitolo che avrebbe amato forse 
Jacques Lacan ecco e pochi altri, la Madonna è spiegato veramente Madonna la piazza 
nonostante io fossi davanti a 100.000 persone a declinare Dante si illudeva vedermi 
vedere lassù la voce, visionava la voce è così diventava un fatto rimediava nell'angolino 
della propria auto consolazione ecco Madonna la piazza è lamadonna mi sono apparso è 
un subire 

MC- visionare la voce vuole dire far diventare un'entità 

CB- qualcosa che poi non si vedeva perché una maglietta una camiciaccia com'ero io lì in 
cima alla torre degli asinelli non si può vedere c'erano 100.000 persone e quindi meglio 
l'audio che questo compromesso il tragico e il consolatorio eccetera 

MC- tu fai teatro CB fa teatro dicono qua io volevo sapere cosa dici te 

CB- io non posso non prendere coscienza da fuori va bene che c'è stato ad un certo punto 
CB prima di Edison si andava così si accendevano le luci si faceva ecco "il mito della 
caverna" di Platone con i fuocherelli con l'olio e poi con la pece greca con le torce con le 
candele a Versailles fino alla Ville Lumiere alla Parigi finché ecco Edison inventò la luce 
elettrica a Edison nessuno contesta di avere inventato la luce elettrica non capisco perché 
si debba qualcuno qui in Italia ostinare a non prendere atto quando tutto il mondo l'ha 
preso va bene? che questo disgraziato qui presente assente esattamente si è trovato 
vittima stupita d'un fenomeno, ha scoperto il teatro né più né meno basta verificare 



6 



MC- cioè tutti gli altri non fanno teatro 

CB- non fanno teatro, non ne ho mai visto come chi scrive lì e che ha scritto altri libri da 
Deleuze dai filosofi senza porsi il problema del linguaggio non si può affrontare l'attorialità 
non dico l'attorialità ma nemmeno l'attore la macchina attoriale è il superamento dell'attore 
è l'oltrepassamento dell'attore quindi non è possibile quando mai un teatrante diciamo così 
sedicente teatrante si è posto il linguaggio? come se il teatro dovrebbe essere il luogo del 
linguaggio e allora il linguaggio 

MC- sei sicuro che nessuno si è posto il discorso del linguaggio? 

CB- assolutamente no perché sono in ginocchio davanti a un testo davanti al morto 

MC- chi è il morto? 

CB- il testo scritto a monte che loro riferiscono imparruccati e truccati in scena 
chiamandosi conte contessa tale da bambino mi chiedevo ingenuamente certamente non 
bisogna capire certe cose si sente e non si dice 

MC- ma quando tu dici Dante dici un testo 

CB- no nel modo più assoluto se mi lasci un attimo scusa come faccio a dirlo in due 
parole? non si può ecco faut faire è questo che poi è stato fatto ecco e questo vien fatto 
all'Olimpico che poi sia un miracolo bene sono io un miracolato sono stupito dello stupore 
ma sono sempre subjetum va bene? anche avendo eliminato non solo l'io ma il soggetto e 
allora tu vuoi sapere, non sono paradossi Lèon Bloy definiva il paradosso un "telescopio 
per gli astri e un microscopio per i corpi minimi" quindi il paradosso è una cosa abbastanza 
seria è una sintesi lirica bruciante per non disperdersi in un'analisi millenaria in cui tutto è 
sbagliato o almeno niente è sbagliato ha redatto una storia del teatro ve lo immaginate una 
storia un teatro compatibile con la storia ma se il teatro è compatibile con la storia allora 
non è un teatro è una redazione degli spettacoli quello che si può fare oggi infatti c'è una 
storia dell'arte ma allora non è l'arte perché l'arte se qualcuno va a visitare forse l'unica 
eccezione l'arte mi ripugna ci possiamo arrivare un secondo momento 

MC- prego arriviamoci 

CB- non così, semineremmo una serie di paradossi insensati un affastellamento non 
affastelliamo, in via a San Francesco a Ripa in fondo a sinistra c'è una nicchia sotto c'è del 
porfido e sopra c'è questo al di là del capolavoro del Bernini che è la beata Ludovica 
Albertoni con la finestrella intagliata del Bernini dove il sole mai passa sia che nasca o 
tramonti poco importa, c'è questa cosa ghiacciata gli arti paiono disarticolati questo è un 
superamento del barocco non solamente del policentrismo cioè del centrismo attraverso il 
policentrismo è un aldilà è Bernini che superò se stesso ecco qui l'arte vien meno direbbe 
Pasternak là davvero "respirano la terra e il fato non conosco altro che non sia, tutto il 
resto è arte" tutto il resto in teatro è spettacolo come Kipling dice appunto in un "racconto 
senza filo" "questa è altra cosa tutto il resto è poesia" anche la poesia mi disgusta perché 
rientra nell'espressione eccetera eccetera eccetera ora si imputtana nello spettacolo 
nell'intrattenimento fatto anche male per giunta e allora cos'era l'attore finora? torniamo a 
quand'ero bambino dove sono stato interrotto premurosamente da Maurizio 



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MC- quand'eri bambino? 



CB- chissà quanti mille anni fa comunque mi imponevo candidamente questo, ma l'attore 
ma se l'attore fa la parte di un altro perché gli attori fanno dei ruoli e la chiamano tradizione 
spudoratamente tradizione di ché poi? momento se l'attore fa la parte di un altro allora chi 
fa la parte dell'attore? è semplice se uno fa il conte uno fa Amleto l'altro fa Claudio ecco la 
conflittualità la dialettica esatto ma chi fa l'attore? ma l'attore un momento ripeto ma l'attore 
non basta uscire da un ruolo perché anche Brecht l'ha fatto con quale esito più ridicolo e 
sublime perché il cosiddetto straniamento epico brechtiano l'attore dice impersonalmente 
qualcosa poi esce da se stesso, il metateatro sarebbe così anche Shakespeare c'aveva 
provato ma Brecht l'ha redatto perbene, e fa il delatore denuncia l'attore dice no guarda 
che quello che sta dicendo perché è un mascalzone spiega spiega quello che stava 
dicendo basta vedere qualunque spettacolo di Brecht non è un problema di battute il teatro 
è un concetto che non ha niente a che fare questo è un po' come dire le parti non vanno 
fatte non è qualcuno che si occupa dei ruoli non è nemmeno l'arrogarsi come mi chiedevo 
da bambino tutti i ruoli perché arrogarsi tutti i ruoli diventerebbe un trasformismo 
virtuosistico assolutamente imbecille il virtuosismo fa parte ancora della volontà di 
esprimersi e la volontà non è mai buona né santa ma buona assolutamente la volontà e 
nociva siamo nella rappresentazione dunque l'attore è sempre stato considerato colui che 
agisce e invece no perché attore non deriva da actor da auctor di chi prova di chi sollecita 
o si produce in un'azione in un agire ma viene da atto atto retorico quindi rientra nel dire e 
intanto chi si muove sulla scena per far per fare un gesto? allora dice il regista "tu vai là" 
questi registi sono poi la catastrofe il taylorismo siamo nella confezione più bieca come 
sempre giocano con i testi sono pieni di talento 

MC- chi? 

CB- i registi 

MC- ma mica sempre 

CB- ma il talento è una cosa orrenda 

MC- disprezziamo il talento 

CB- qualcuno ha definito la differenza tra talento e genio "il talento fa quello che vuole il 
genio fa quello che può" perché si trascina dietro l'impotenza non sa nemmeno d'essere 
sa di non esser lui sa d'essere stato d'essere chissà chi e sotto i significanti non ha 
significati non ha messaggi è, ascolta il messaggio dell'imperatore di Kafka e basta 

MC- un attimo, ha avuto un momento straordinario fammi fare una domanda hai talento o 
genio? 

CB- io non so che mi dire 

MC- CB com'è è talentoso o geniale? 

CB- ma già in questo libro nella citata enciclopedia degli anni 80 dall'editore prima diciamo 
mi avventurassi negli anni 80 negli 80 già scrivevano queste cose 



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MC- mica posso leggere tutto "nell'enciclopedia universale francese si dice se Carmelo 
Bene non esistesse il teatro italiano sarebbe orfano orfano di un grande autore di un 
regista esemplare e soprattutto del più geniale dei suoi attori simile in questo ai più grandi 
dalla storia del teatro da Shakespeare a Marlowe a Molière anche se non è il solo a 
percorrere questa strada" e questo un po' ti secca 

CB- no no 

MC- "Carmelo bene è sempre stato pioniere da almeno vent'anni nel suo mestiere nessun 
altro saputo come lui analizzare riassemblare e rinnovare tutto il linguaggio culturale nella 
professione teatrale rintracciare i vent'anni del lavoro scenico di Bene è infatti ripercorrere i 
momenti chiave nel teatro italiano della cultura teatrale europea" dalla enciclopedia 
universale 

CB- del 78 nell'80 scusa negli anni 80 con Macbeth io demolii tutto quanto l'apparato 
teatrale sulla scena la rappresentazione "il mondo come volontà è rappresentazione" 

MC- ma tu sei talento o genio? 

CB- vorrei finire ma c'è un modo di liquidare anche il genio c'è un modo di non essere 
proprio di sparire mentre si è non certo qui va bene? c'è un contraddire il gesto la 
macchina attoriale ecco non è più la scrittura di scena è liquidata il mio affanno teorico 
l'affanno anche di molti altri studiosi del linguaggio torniamo al linguaggio nel quotidiano 
c'è si chiama linguaggio quotidiano invece nella psicoanalisi per fortuna racchiusa dissolta 
nella mera nominazione da Jacque Lacan ormai tanti anni fa con la chiusura del École 
Saint-Anne con i suoi splendidi seminari almeno si occupa dell'immaginario cioè del 
patologico ecco Krafft Ebing ha scritto cose divertentissime che battezza dei nomi di 
sadismo attribuisce inventa masochismo inventa tante altre cose Krafft Ebing è un po' il 
Lomboroso dalla psicoanalisi d'accordissimo e si va quindi avanti a rappresentare l'arte si 
occupa del simbolico va bene? ma ora un simbolico senza la differenza se io vedo una 
tela che riproduce una natura morta e vedo solo vedo quel che vedo quello dice è un 
grande pittore si ma non mi interessa è decorazione quindi ne faremo tapisserie come 
facevano i preraffaelliti William Morris Rossetti Mallarmé stesso fondò una rivista di mode 
ognuno lo sa quindi non è questo è decorazione l'arte la volontà di esprimersi ora se nella 
vita nel quotidiano il linguaggio ci inganna tanto è vero che non ci si riesce mai a intendere 
e non è parlando la medesima lingua che ci si intende una dimostrazione io l'ho un test 
che ho sempre proposto a tutti, qualcuno vuol veramente rendersi conto di cosa sia il 
teatro e allora bisogna, io ho recitato davanti ai russi a cinesi a pigmei a gente che non 
capiva nulla di italiano anche quando recito nella mia lingua consideriamola l'italiana che 
sono nato in Italia chissà come Deleuze in un libro dedicato dice "il est" "è straniero nella 
sua propria lingua" è straniero se questi pigmei russi cinesi va bene? di Lapponia 
intendono, non, capiscono i concetti ma intendono tutto ecco quello è teatro quello è il 
teatro se invece bisogna andare nelle ambasciate di Los Angeles che sono piccolissime le 
ambasciate italiane sono molto misere oppure quelle di Casablanca di Marrakech a 
consumare lì un bitter Campari di quelli scatolati dire ah sono andato all'estero tanti hanno 
l'ufficio stampa questi maitre en sens questi talentati nei capelli è vero? questi registi ecco 
lì siamo nel cattivo spettacolo esportato grazie appunto all'onorevole spettacolo del 
ministero del turismo giustamente imparentato dal turismo non lo sport a volte nello sport 



9 



dove può esservi cultura il gioco del Milan per esempio è cultura il gioco di Borg era 
cultura "se Edberg avesse più carattere" ma no è chi ha carattere è un cretino non si può 
avere carattere per avere il carattere bisogna perseverare in un io bisogna avere 
un'identità "io sono io" perbacco come no, torniamo al linguaggio un attimo se permetti noi 
si nasce ma già nel prenatale nel prenatale il linguaggio ecco questo l'ha appurato ormai la 
filosofia ovunque è appurato fuorché nel teatro perché e il regno dell'analfabetismo e 
dell'imbecillità e dell'ignoranza il pensiero non precede affatto il linguaggio ma il pensiero è 
un risultato del linguaggio e non viceversa quando parlo di linguaggio parlo dell'orale non 
dello scritto attenzione mentre si continua a fare a spacciare per teatro questi spettacoli di 
prosa del testo scritto riferito a monte precotto precotto come l'Inter di Pellegrini e quindi si 
porta lì qualcosa riferita imparano a memoria intanto la memoria non è più oblio lo 
spettatore non è più lo spettatore estetico che Nietzsche tanto rimpiangeva giustamente 
"da quando è entrato un occhialuto in sala" cioè il critico "tutto quanto è finito" lo spettatore 
dà giudizi non vuole non c'è quel suo abbandono non c'è questo smarrimento, no, che è al 
di là della felicità e fuori dagli ismi o dei "en peu plus ismes" va bene? è fuori dal 
malessere è fuori dal pessimismo e dall'ottimismo è di là e da un'altra parte si fanno i conti 
con altri pianeti e chissà quali non si scodellano significati messaggi non c'è nulla di 
conflittuale va bene? siamo dei significanti allora come si prepara la strada ecco l'attore 
quindi finora è uno che si smuove da qui a lì è uno che dice dei testi legge un giornale che 
ha imparato a memoria scellerato che non è altro come se la memoria fosse la sua 
memoria e come se la memoria non fosse memoria del futuro oppure non fosse oblio di 
questo la macchina attoriale scavalca questo rifiuta ogni ruolo non assolvendone però 
nessuno già nell'Adelchi diedi questa lezione e CB lo fece e tutti ne presero atto nel 
Lorenzaccio entrava in scena Lorenzaccio quando andava a toccare un oggetto lo trovava 
già toccato già suonato già caduto cioè era anticipato dal suo volere se non si toglie il 
mondo come volontà di rappresentazione questa mania il principio di individuationis per 
cui ci svegliamo la mattina vorremmo suicidarsi poi ci bastano due o tre caffè e via si torna 
ad ingannare ad ammazzare il tempo ma il teatro è fondamentalmente il non luogo e non 
può essere quindi, è il non tempo gli stoici già parlavano duemila e passa anni fa del cucov 
[aiòn] non del xpóvoq [chronos] il xpóvoq è l'orologio la triade aristotelica è ridicola l'unità 
di luogo tempo azione è il contrario di tutto ciò a questo punto del tempo un momento 
vorrei chiarire la differenza tra xpóvoq e cucov xpóvoq è l'orologio legge il giornale uno si 
autoinganna è l'appuntamento tanto poi non si arriva lo stesso è quello benissimo poi l'ora 
legale e così, l'aìcov è un altro mettiamo che quest'asse sia il presente lo spiega benissimo 
Deleuze nella "logica del senso" a proposito degli stoici ecco ed è una grande lezione sugli 
stoici nella logica del senso di Gilles Deleuze bene questo è quello che chiamiamo 
passato noi e questo è futuro va bene ora questi due sono talmente vicini che il futuro è 
passato e viceversa il presente che sarebbe un punto però diciamo un punto ideale 
diciamo un punto di comodo che noi mettiamo qui nel aicbv non esiste, ecco qui il 
Lorenzaccio perché sgambetta se stesso Lorenzaccio noi invece nella vita quotidiana 
ampliamo questo punto lo dilatiamo in modo da darcela a bere in quanto presente se no ci 
butteremo tutti da una finestra senza essere nemmeno narcisisti ma semplici distruttori 
non più autodistruttori del quotidiano ecco perché dilatandolo siamo nel xpóvoq quello che 
spacciano per teatro è nel tempo è nel tempo xpóvoq ma mai nel aìcbv, Lorenzaccio CB 
non riuscirà mai a compiere un gesto veniva preceduto da quello non voleva fare quello 
che doveva fare o quello che voleva, Montale in un distico in un verso non fa che 
riprendere un rigo stupendo in tedesco dalla "gaia scienza" di Nietzsche "codesto solo oggi 
possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo" questo possiamo dire non altro "il 
discorso" diceva Lacan è con questo chiudeva I' "Encore XX" "non appartiene mai 



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all'essere parlante" perché io nasco già parlato già pensato e il linguaggio delle voci già 
nel grembo materno nelle acque mi ha già informato informato in termine fisico mi spiego 
quindi si nasce nel linguaggio bisogna disfarsene tutti ci raccontiamo il giorno una favola 
come io ora credo ora di essere qui perché c'è una convenzione che io sia qui certo va 
benissimo ma quando siamo al teatro lì almeno non dobbiamo raddoppiare questa 
simulazione dei rapporti invece il teatro il sedicente teatro che invece è pessimo 

MC- ma tu stai facendo teatro adesso 

CB- no per nulla io sto dando spettacolo ma non sto facendo teatro far teatro è un'altra 
cosa ti prego di visionare cinque minuti di questa Achilleide il teatro è altra cosa adesso io 
sto offrendo spettacolo di quel che mi sta dicendo Edgar Poe o qualcuno genio o altro è 
strano si vede ma ognuno di voi l'avrà notato si conversa spesso no? Leopardi chiosava in 
merito dice "quando la gente parla alla fine è come se nulla si fosse detto e conversano, 
ogni tanto spicca ma una volta nella vita lo incontrerai qualcuno che non conversa ma 
parla" ma quel che parla non parla di suo sembrano monologhi si graffian delle cose è 
parlato non parla più ecco perché io non posso dire Dante ma posso solamente disdire il 
dire e per ricordare questo non è un rammemorare lo scritto io leggo dimenticando lo 
scritto e così volo così non sono più io questa è la macchina attoriale l'attorialità della 
macchina è invece è la tecnologia l'apporto tecnologico ma non è una protesi perché 
bisogna avere una dinamica sterminata di virtuosismo è un handicap che viene incontro se 
ad esempio uno di voi amplifica qualcosa al massimo è come guardare perdonami è come 
guardare un quadro così ecco [appoggia una cartella al naso] non lo vedi più e se io 
amplifico dei suoni di nuovo non sono più io non è più CB è questa l'amplificazione a parte 
poi il campionamento elettronico la conversione della voce l'espropriazione della voce 
stessa attraverso i fuoricampo i playback i ritorni questa è la macchina attoriale l'attorialità 
della macchina. 

MC- Carmelo io devo chiamare giro perché siamo a trenta minuti adesso chiamo i consigli 
per gli acquisti 

CB- Qualcuno nella stampa in questi giorni non essendo ammessa la stampa a teatro non 
essendo da me ammessa mai ma perché perché ne la critica ne la stampa ma perché non 
si può mediare qualcosa un'analisi strutturale non si può fare su qualcosa di così bruciante 
è tutto quanto saltato non si può riferire chi non riferisce lassù è quindi impossibile 
dovrebbe analizzare come fa Deleuze nello strutturalismo prima scindere questo bicchiere 
da questo poi via quest'angelo è impossibile non vogliono metterselo in testa che non non 
ce l'ho con loro sono loro che ce l'hanno con me ce l'hanno con se stessi perché loro 
veramente credono di esserci e non capiscono che è un segno di, io attribuisco loro troppa 
intelligenza qui in Italia il discorso è lì due parole sul mito di Achille c'è Kleist 
amorevolmente tradotto poco contano quei testi il testo ha importanza in quanto del testo 
viene espunto viene dimenticato tralasciato ma quanto si dice non lascia scorie il dire nel 
suo disdirsi non lascia tracce se no cadremo nell'espressione ciò che si esprime ecco si 
torna alla volontà di rappresentazione cosa ha fatto Schopenhauer ha inserito con Kant il 
fenomeno tra l'idea e la cosa da rappresentare ecco là il principio di individuationis io CB è 
riuscito a togliere non solo lì ma anche il fenomeno il fenomeno cioè il soggetto è allora 
ecco l'attore senza linguaggio e ho spacciato il linguaggio non si tratta di formare questa o 
quella cosa ma di liquidare le forme non di sformarle di combattere l'arte di andare oltre 
l'arte davvero l'arte è davvero miseria è "anche i santi" dice Cioran "hanno il loro vizietto" di 



11 



là dalla tentazione di esistere dall'ostinazione veramente di esserci 
MC- tu devi tacere adesso dobbiamo finire 

CB- Achille perdonami e concludo nel mito non in Kleist soltanto ormai era post omerico 
eccetera soprattutto post omerico si scontra questa regina delle amazzoni Pentesilea la 
uccide quando lei è morta così fulmineamente ha un flash e la possiede e la possiede si 
alza, Tersite mugugna qualcosa insinua lo accusa di necrofilia in poche parole e Achille, 
dicono tutti mitico codardo lo uccise con un sol pugno, questo io vado svolgere questo 
discorso con una morta 

MC- da domani sera al teatro Olimpico 

CB- vedrete come si sposa una morta 

MC- io voglio dire una cosa voglio ricordare voglio dire una cosa che è una mia opinione 
strettamente personale innanzitutto voglio ricordare Carmelo Bene "il teatro senza 
spettacolo" questo libro e voglio dire io seguo le cose di Carmelo Bene non perché io sia 
un deviato seguo le cose di Carmelo Bene da sempre molte cose che dice non le 
condivido molte sì io credo che nella storia ora s'offende se dico teatro nella storia della 
cultura europea se non ci fosse stato CB Carmelo Bene bisognava inventarlo se voi 
aveste la possibilità di risentire lentamente le cose che Carmelo ha detto questa sera 
scoprireste all'interno di alcuni discorsi dei momenti straordinari di intelligenza e di 
intuizione si fa presto a dire ma Carmelo Bene è ma Carmelo Bene è comunque sempre al 
positivo o al negativo una emozione ancora una volta da quando ho visto alcuni spettacoli 
adesso in questi trentacinque minuti sarò un deviato Carmelo Bene mi ha dato 
un'emozione e io di questo gli sono grato gli sono grato di esserci gli sono grato di esserci 

Fine 



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Capitolo II 

Partecipazione di Carmelo Bene al Maurizio Costanzo show 1994 

"Uno contro tutti" 



13 



MC- Dunque Carmelo Bene ha smesso di fumare fuma delle sigarette particolari ecco 
perché è abilitato a fumare ha lì il portacenere 

CB- fumo il niente fumo niente 

MC- sì l'ho scoperto stasera sono delle sigarette senza tabacco e senza nicotina 

CB- come nessuno contro tutti 

MC- sono virtuali 

CB- nessuno contro tutti 

MC- vuoi mettere in fila te con chi ce l'hai a me viene il nome Carmelo Rocca tanto per 
citare il primo che mi viene in mente uno dei direttori generali dello spettacolo 

CB- no no Carmelo Rocca è stato il direttore di questo defunto fantasmatico però 
allucinatorio ministero che sopravvive come l'araba alla sua demolizione plebiscitaria è 
stato abrogato dagli italiani gli italiani continuano ancora ad andare sempre a votare 
votano votano non si capisce perché votino per dare un senso a che cosa? 

MC- il voto è un fatto democratico 

CB- ma quello è il guaio quello è il guaio non risolveranno mai niente con la democrazia 
comunque c'è un Carmelo Rocca 

MC- scusa Carmelo cosa bisognerebbe fare? 

CB- democrazia nel senso di Hobbes che la chiamava demagogia ebbe la fortuna di 
chiamarla col termine giusto ma adesso non caschiamo nel solito sociale nel mondano nei 
dolori privati pubblici parleremo di assistenzialismo magari ma Carmelo Rocca appunto è il 
direttore generale dello spettacolo del ministero del turismo mancato poi soppresso dagli 
italiani smaniosi sempre di dare il loro contributo all'urna elettorale di pianto 

MC- c'è un problema di microfono 

CB- meno male che c'è un problema non ci avrei mai creduto c'è anche un problema 
abbiamo trovato un problema 

Applausi 

CB- anche questi applausi al niente bene bene molto bene questo incoraggiare il niente si 
mette bene sono venuto qui a rilassarmi guardate chi è in vena di polemica casca male 
può andare, Carmelo Rocca dicevamo non ho niente 

MC- io ho nominato Rocca tu sono sette le volte che lo nomini 

CB- anche se lo nomini settantasette Edgard ha detto "dire una cosa una o mille è la 
stessa cosa" 



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MC- non vuoi parlarne? 

CB- no no non è che non ne voglio parlare Rocca disse una volta davanti a Franco 
Ruggeri "ma senti di Carmelo Bene ce ne sta uno solo" dice "chiaramente ma gli altri sono 
tanti" dico "ma sono mediocri" ma d'altra parte dice "di te ce n'è uno solo ma se non ci 
pensiamo noi" noi ministero noi spettacolo del governo "se non ci pensiamo noi alla 
mediocrità chi ci pensa?" ecco vi direi meditate ma siccome appartiene alla bagarre della 
polemica sociale del sociale del mondano non ci pensate più dimenticatelo non ho detto 
niente 

1 

IT- salve allora io prendo a pretesto quest'intervista che è apparsa oggi sull'Unità dove le 
domande erano rivolte soprattutto al Carmelo Bene calciofilo e ci sono alcune cose molto 
interessanti che dice Carmelo Bene ad esempio "a me terrorizza più l'elettorato che la 
calciofilia anche andare a votare è un'evasione per l'italiano io non ho più fiducia negli 
italiani" ora recentemente cioè l'altro giorno un altro esponente dell'intellighenzia italiana 
vale a dire Umberto Eco si è espresso in questi termini sta montando un sentimento in 
Italia contro il proprio paese? sentirsi anti italiano l'ultimo snobismo di massa o di élite? 

CB- Ciao ti rispondo subito cos'è quel giornale là? 

IT- è il giornale dove è stata pubblicata l'intervista 

CB- ma che giornale è? 

IT- l'Unità di oggi 

CB- l'Unità di oggi 

IT- esce tutti i giorni 

CB- l'unità di oggi? l'anacronismo più deliberato di così no ma non è questo 
IT- perché anacronismo? 
CB- non è colpa tua 

IT- no perché spesso noi siamo dei poveri mortali 

CB- il giornale è un fatto anacronistico via perché non è un fatto no? parleremo dopo 
sarebbe ora di finirla con questa libertà di stampa via la libertà di stampa mi sta bene se è 
libertà dalla stampa ma quella è una cosa vecchia mi trovavo in Otranto a delirare l'infinito 
del mare ionico quando qualcuno m'ha chiamato "lei cosa ne pensa?" penso niente ho 
detto queste cose? sì? è di oggi quell'unità? 

IT- sì 

CB- è anacronistica 



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IT- qui dice anche altre cose dice "il calcio è stupendamente rappresentato dalla nostra 
nazionale si vedono 1 1 ragionieri in mutande allo sbaraglio senza nessuna remora senza 
nessun decoro è il nostro governo il nostro sotto governo in mutande" 

CB- certo non lo nego 

IT- facciamo queste due domande una su questo fatto di questo sentimento anti italiano 
l'altra è sul fatto che lei mette come metafora politica la nostra nazionale 

CB- penso ahimè che con questo nessuno, tutti i presenti viventi comatosi saranno 
d'accordo non solo in questo teatro ma anche nei loculi domestici 

IT- chi è il soggetto? 

CB- il soggetto dov'è? 

IT- qui mi sembra veramente a domenica quiz 7 caselle 

CB- guarda io mi occupo o purtroppo si occupano di me per fortuna solo dei significanti i 
significati li lascio ai significati 

IT- io ho fatto solo una semplice domanda 

CB- si ma qual è la domanda? rispondo subito 

IT- questo sentirsi anti italiano 

CB- da sempre da sempre da prima di nascere non sono mai nato 
IT- e perché? 

CB- non mi vergogno di essere nell'equivoco italiota non mi interessano gli italiani ecco 
qualunque governo come qualunque arte tutta l'arte è borghese tutta l'arte è 
rappresentazione di Stato è statale è uno stato che si assiste fin troppo se no alla 
mediocrità chi ci pensa? la mediocrità par excellence è proprio lo Stato lo Stato dovrebbe 
smetterla di governare ecco si può dare uno Stato senza governo mi spiego? non deve 
amministrare deve lasciarlo fare a dei privati ma siccome non fa che tutte le volte 
istituzionalizzarsi, il giornalista mi ha chiesto qualcosa ecco 

IT- qualcuno più colto di me ha detto che "ogni io ha bisogno di una patria" 

CB- ogni Dio? io? ma io non sono io "non voglio più essere io" dice Gozzano me ne frego 
di Carmelo Bene io, voi no, ma io sì 

IT- almeno qualche parolina riguardo alla metafora che fa del calcio e governo eccetera 
eccetera 

CB- ma il calcio cos'è quelle partite di calcio in America a 50 gradi all'ombra? 



16 



IT- sì 



CB- e va bene quelli giocano davvero in mutande non si capisce nemmeno come la 
nazionale italiana, per esempio da bambino guardavo perché il gioco è una cosa 
importante ma loro non giocano scherzano lo scherzo è adulto non è più un gioco non è 
bambino quindi non c'è nessun aspetto ludico non c'è l'equivoco del mito non si vede un 
assist di Maradona che è più interessante certamente di qualunque attimo di teatrante 
internazionale va bene? o di Van Basten che ne so o del Pelè di una volta di Edberg 
quando essendo il tennis non può giocare al tennis gioca addormentato infatti si 
addormenta come i cavalli Stefan Edberg in piedi è straordinario nel calcio italiano queste 
cose non si vedono mi danno sempre l'impressione di giocare davvero in mutande non 
con degli short ma in mutande quelle aperte che si usavano vent'anni o trent'anni fa così 
quindi li trovo nemmeno osceni perché sarebbe un far torto al porno nell'etimo óq oKnvn. 
[os-skene] fuori scena il porno come eccesso come au-delà del desiderio n'è vero? 
sarebbe veramente insolentire oltraggiare il porno definendo il non gioco italiano o italiota 
osceno detesto anche la nazionale azzurra però lo dico non me ne fotte nulla del Ruanda 
e lo dico voi no non ve ne fotte ma non lo dite non sono eroico me ne infischio di me 
stesso del governo della politica del teatro soprattutto 

IT- e di che cosa noi dobbiamo fottere nella vita? 

CB- di che cosa voi dovete fottervi? andate a farvi fottere c'è a chi piace 

MC- va beh promette bene la serata 

CB- questo del farsi fottere deve farlo solo chi non ci goda poi di questo a chi dispiaccia a 
chi sia nel mank 

IT- non è un invito erotico? 

CB- non erotico porno il porno si instaura dopo la morte del desiderio dell'eros morto 
sacrificato eros l'aldilà del desiderio quando tu fai qualcosa al di là della voglia la voglia 
della voglia questo è il porno è una svogliatezza il più grande pornomane è qui puoi 
seguirmi forse è Franz Kafka è pornografo non è il marchese il Sade che non ha niente a 
che fare con eccetera eccetera eccetera con le società erotiche anonime 

IT- lei si considera porno? 

CB- mi considero porno? mi considero nel porno certo il porno è il mank è l'altrove è 
quanto non è è quanto ha superato se stesso è quanto non ho voglia è quanto non gli tira 
pur tirando non tira è stirato per sempre, non ci addentriamo in cose pericolose facciamo 
magari qualche annuncio osceno 

MC- faccio gli annunci osceni 

CB- certo che si consentono di poter parlare dell'osceno in modo serio 



17 



2 

IT- nel marzo del 1992 stando alle cronache lei ha [non pertinente] sua moglie questo 
episodio che a me risulti non è mai stato smentito 

CB- quali cronache mi scusi? 

MC- le cronache che si leggono sui giornali 

CB- ah le vostre? 

IT- le nostre che sono quelle inutili vacue che non esistono quindi lei non ha [non 
pertinente] questa signora? 

CB- ma la stampa non riferisce i fatti "la stampa informa non sui fatti" ha detto Derrida 
giustamente "ma informa i fatti" non dei fatti, quindi la stampa che informa i fatti 

IT- quindi 

CB- non è pertinente lei può parlare quanto vuole io già non esisto se parla lei non esisto 
tre volte divento nessuno e trino 

IT- lei dice che se ne fotte di tutto quindi dovrebbe rispondermi 

CB- guardi se parla lei parlo io 

IT- allora non posso andare avanti? 

CB- le cronache non mi interessano dicevo che la stampa informa i fatti non sui fatti la 
stampa mente come sempre devono campare un panino glielo vogliamo dare al mese 
almeno? mia moglie? ne ho avute tante di mogli perché delle altre non si parla? io mi sono 
sempre sposato come facevo a divorziare altrimenti non si può divorziare senza un 
matrimonio divorziare dal civile non ho mai picchiato nessuno ma mi sarebbe piaciuto ma 
bisogna esistere per picchiare qualcuno sono anni che prendo a calci in culo me stesso e 
così mi sono fatto fuori sono io mia moglie mia moglie è in clausura ha capito sciocchina? 

3 

IT- io appartengo ad un'altra parrocchia 
CB- ognuno ha i suoi gusti 

IT- la parrocchia in cui le frasi hanno un senso comune 

CB- ah senta per favore non mi offenda è un fatto musicale il senso comune? ma scusi il 
senso comune buono? Il buon senso comune? 

IT- comprensibile agli altri 



18 



CB- comprensibile? io sono per il grande teatro cioè il grande teatro è quanto non è 
comprensibile la vita si comprende? no, allora occupiamoci della vita basta col sociale 
stasera 

IT- ma io non sto facendo del sociale anche se all'inizio lei ha detto non bisogna occuparsi 
del sociale dell'individuale del privato e ha escluso praticamente tutto 

CB- no del privato sì intendo per privato il privato del privato 

IT- il privato del privato già non capisco più che cos'è io ho sentito quando lei ha detto "io 
me ne fotto del Ruanda" ho sentito un attimo di gelo che certamente a lei uomo di teatro 
non è sfuggito cioè in quel momento l'opinione pubblica 

CB- l'opinione pubblica? 

IT- che c'è qui in sala ha pensato che lei avesse un pochino varcato il segno 
CB- Cristo! 

IT- non sono responsabile del Ruanda e non posso farci niente però non arrivo a dire che 
non me ne frega niente comunque quello che voglio dire è che le frasi "il porno e oltre io 
non sono io io piglio a calci in culo me stesso" sono acqua fritta e friggere l'acqua è 
difficilissimo 

CB- lei è capace a friggere l'aria mi scusi? 
IT- no 

CB- io sì ci provi lei è capace a sfondare porte aperte? venga qui che facciamo una prova 
no lei si rompe le corna la porta aperta va per terra non ce la può fare 

IT- è un dialogo o no? 

CB- non è un dialogo in teologia si danno solo domande ma non risposte abbia pazienza 
si aggiorni si informi se disinformi soprattutto 

IT- due domande 

CB- non le può fare in teologia si danno solo domande purché non pretenda risposte lei 
non può parlare di Dio con Dio guardi quando parlo di Dio lo intendo nel senso che 
Nietzsche invidiava a Stendhal cioè "Dio ha una sola scusa" diceva Stendhal "non esiste" 

IT- l'avevo capito benissimo l'allusione stendhaliana l'avevo capita di primo acchito 

CB- oh benissimo sfondi una porta aperta via 

IT- comunque nella frase di "Dio non si parla con Dio" è incluso anche Carmelo Bene o 
posso parlare con Carmelo Bene? 



19 



CB- no assolutamente io non sono incluso lei non può parlare con me se lei si illude che io 
esista lo faccia se si illude di esserci lo faccia peserà tutto sulla, senta me la assumono io 
sulla mia incoscienza parli piccolo Mosè parli 

IT- grazie il piccolo Mosè a due curiosità nei suoi riguardi una personale e una generale 
quella personale è questa è un po' vecchia lei certamente non se lo ricorderà ma io una 
volta ho osato sulle colonne dell'Avanti giornale caro a tutti e due 

CB- colonne dell'Avanti colonne dell'Avanti questo è sconcio non è osceno 

IT- allora la domanda è questa, io una volta ho fatto delle riserve sull'Adelchi 

CB- chi se ne fotte? 

IT- lei mi ha risposto attraverso la Notte attraverso uno di quei giornali che come ha detto 
prima non sono un fatto quindi non ho capito bene neanche quello mi ha risposto dandomi 
dell'incauto effettivamente io qualche giorno dopo ho perso il posto di questo la ringrazio 
perché molti di quelli che erano all'Avanti oggi navigano in acque cosparse di avvisi di 
garanzia 

CB- ha perso il posto lei? 
IT- sì ho perso il posto 

CB- è qualcosa no? lo affrancata dalla catena di montaggio basta con i lavoratori 

IT- la seconda domanda è questa in un suo libro uscito proprio una decina di anni fa c'era 
una frase che per alcuni tempi non mi ha lasciato dormire poi sì ho ripreso 

CB- io sono la causa di tanti infortuni ma guarda 

IT- la frase era questa "tutta la storia è storia della cpcovn. [fonè] questo mi ha perseguitato 
perché un inizio così l'avevo trovato nella Bibbia "in principio era il verbo" però quello 
l'avevo capito 

CB- la cpcovn. vuol dire rumore non verbo che c'entra il verbo? 
IT- sì ho capito era un altro libro 

CB- il verbo sta al membro virile come la cpcovn, sta alla fonica alla musica è rumore 

IT- vorrei un chiarimento il verbo sta al membro virile come la cpcovn. sta? 

CB- alla musica cpcovn. vuol dire rumore lei ora sta emettendo una serie di rumori tuttavia 
sempre al di sotto della scoreggia di Stato che è sempre drammatica 

IT- la ringrazio al di sotto? 



20 



CB- sì al di sotto della scoreggia drammatica di Stato non delle sue scoregge che non 
conosco 

IT- visto che sfugge alla domanda gliene faccio una molto diretta quando dice che "il 
ministero si occupa della mediocrità" 

CB- me l'ha detto il direttore generale non io c'è il testimone 

IT- ma lei ritiene che il ministero e non solo il ministero non si sia occupato abbastanza di 
lei? 

CB- sta scherzando? 

IT- remunerando in moneta egregia 

CB- mi offre il destro guardi 

IT- ecco allora le offro anche un altro destro come mai per esempio quattro suoi spettacoli 
sono stati prodotti dalla Scala che non aveva il compito di produrre spettacoli di prosa a mi 
si dice a 16 milioni al giorno cioè 10 mesi di un infermiere 

CB- basta dimentico tutto quello che dice 16 milioni al giorno io? 

IT- sì 

CB- per un panino così? senta io 16 milioni li guadagno in tre minuti ogni tre minuti no no 
si aggiorni prima visto che vuol fare il giornalista hanno fatto bene a licenziarla guardi già 
la stampa è fallimentare ma con lei diventa proprio, adesso non rispondo a lei io non sono 
qui comunque mi creda non sarei nato per rispondere a lei "che farai da grande? una sera 
andrò al teatro Parioli da Maurizio Costanzo ci sarà un anonimo a cui risponderò" vi pare 
un avvenire di un povero bambino? lo Stato italiano va bene? nelle figure di Franz De 
Biase oppure di Carmelo Rocca oppure della presidenza del consiglio dei ministri si è 
sempre abusivamente incompatibilmente eccessivamente occupato si è stra occupato del 
qui presente assente di me ne ha proprio abusato non ne posso più di questo haute 
surveillance lo dico da quando ero ragazzo va bene? lo Stato si è fin troppo occupato ho 
chiesto sempre allo stato nei libri per scritto nelle carte da bollo fuori dalle carte da bollo 
per favore voglio essere trascurato sono un poeta da ragazzo poi sono andato di là dal 
poeta ero un'artista poi l'arte l'ho riconosciuta borghese ho visto che l'arte era Carmelo 
Rocca infatti lui è gran ufficiale delle arti e delle lettere è un'onorificenza tributategli da 
Jack Lang eccetera eccetera tra di loro si impalmano eccetera ma questo non conta quindi 
troppa attenzione con Eduardo con Dario Fo ma tanti anni fa quando io ero pressoché 
ventenne abbiamo cominciato una battaglia invocando la chiusura del ministero del 
turismo e dello spettacolo va bene? e proprio l'oblio dello Stato oblio di me ecco abbiamo il 
problema di non trascurarci abbastanza l'artista vede, anche soprattutto il genio vuole 
essere trascurato fa di tutto per trascurar se stesso va bene? già è sfuggito alle 
apprensioni di sua madre che non l'ha lasciato insudiciare in una pozzanghera che l'ha 
sempre trattenuto e fermato e alla fine viene un ministro proprio poliziotto che ti si attacca 
e non la smette più dicono che la mediocrità dei ministri deve campare deve sopravvivere 
anche quella se no quelli a quella mediocrità dello Stato alla mediocrità di Stato chi ci 



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pensa? lo Stato si occupa della mediocrità della burocrazia cioè 65 milioni di italiani 65 
milioni di italiani da imbecilli cioè italiani votano questo Stato che è il loro stato di cose 
quello che è Stato è stato e quindi non è stato mai i fatti non sono se non nella stampa e 
nelle sue falsificazioni o omissioni e informazioni dei fatti ripeto e non mai sui fatti lei mi 
parlava della Scala io ho sempre onorato la scala di un mia presenza la Scala ha ritenuto 
sempre onorarsi in quanto ha riscontrato non in Carmelo Bene in CB diciamo un teatro di 
prosa ma l'incomprensibile il buio musicale quello che Nietzsche chiamava lo spirito della 
musica non il teatro della prosetta non è questo quindi siccome gli enti lirici hanno nel loro 
statuto e qui diversi di voi lo sapranno vedo diversi addetti ai lavori teatrali ce l'hanno 
possono spendere dei miliardi, con me non gli hanno nemmeno spesi ci hanno anche 
marciato abbiamo riempito sempre delle grandi sale per me più sono piene più son vuote è 
quindi mai la Scala ha tirato fuori una sola lira eccezione fatta per la coproduzione con la 
musica di Lorenzo Ferrerò dell'88 '89 per "cena delle beffe" dove ha pagato 30 milioni a 
sera alcune recite di un melodramma in confronto al quale qualunque rigolletaccio di 
provincia ne costa 100 o 300 a sera mi spiego? tutto qui io non ho mai avuto sovvenzioni 
ho sempre rimesso dei miliardi ma li avevo e li ho rimessi finché ero io ma davvero il 
ministero non si decide a trascurarmi ma per trascurarmi deve trascurare anche gli altri 
questo è il fatto perché se io produco delle cose e le svendo poi non posso svenderle io 
non io un io quel io un di voi va bene? prò crasso un produttore di se stesso o d'altro 
produce alcune cose deve vendere a 20 30 milioni deve ammortizzare gli allestimenti i tir i 
trasporti n'è vero n'è vero n'è vero invece no i cosiddetti stabili che poi sono diventati 
mobili sempre questi cementi in movimento queste catapulte stabile di Genova di Milano di 
Roma cosa fanno questi? si scambiano gli spettacoli a poco a 500 mila lire a sera coprono 
solo i cosiddetto foglio paga e il resto invece no perché il resto le scene e i costumi 
rientrano nell'indecoroso decor dell'archivio del comune di Torino supponiamo se è lo 
stabile di Torino mi spiego? e quindi non sono da portare sul costo nudo e crudo della 
serata non sono da ammortizzare va bene? non sono da ammortare poi cosa c'è dopo? i 
tir 30 40 tir facciamo gli Antonio e Cleopatra con gli ascensori sempre allo stabile di Torino 
mi pare bene si può fare tutto questo per tanto i tir sono un servizio del comune e non 
sono o della regione della provincia di quello stabile mobile va bene? sconsideratamente 
di rappresentazione che va in giro, il foglio paga cosa sono? quattro impiegati sottratti al 
CRAL che si spacciano per attori si pensi che io sono considerato lo dicevo prima 
all'amico Tieri ancora l'enfant terrible il più giovane di quelli che si ritengono lontanamente 
almeno dei professionisti da lì in poi pensi io ho 57 anni non parlo di quelli miei millenari 
parlo di quelli anagrafici di quell'orrore va bene? dell'èternelle catastrophe che è stato il 
mio non aborto allora non era consentito si vede, maledetta sia mia madre è morta 

4 

IT- lei è diventato molto noioso cosa che non era vent'anni fa la noia di questa vanvera 
che è durata trentacinque quarantacinque minuti è assolutamente insopportabile però 
vorrei farle una domanda venti venticinque anni fa in un lontano passato quando lei era un 
bravo attore 

CB- ah ero bravo eh 

IT- lei non parlava di "Kafka pornografo voglia delle voglie" di "privato del privato di 
"superare se stesso sono io mia moglie tutti aldilà parlare di Dio con Dio" no no queste 
cose sono venute dopo quando lei 



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CB- senti cosa vuoi Almansi? tu sei cretino non si può sommare un altro Almansi a te 

IT- quando lei mi dia del lei intanto quando lei ha incominciato a scrivere che lei appariva 
alla Madonna mi chiedo se lei ha imparato da cattivi maestri i cattivi maestri sono i suoi 
allievi in realtà 

CB- io ho sempre disimparato 

IT- gli ierofanti e i sacerdoti del culto beniano i quali arrivano a scrivere frasi come "lo 
spazio negato della negazione della negazione" frase autenticata che posso portare in 
qualunque momento 

CB- lo porti lo porti lo porti signor notaro 

IT- e altre fesserie del genere lei Bene invece sembra aver imparato da loro e questo è 
veramente il suo crollo 

CB- quanto sei cretino Almansi no ma non glielo dico io lo beccano tutti quello sciocchino 
non sono il primo o la prima a dire che è sciocchino perché fai queste cose? 

IT- "perché fai queste cose?" è proprio quello che mi sto domandando da tre quarti d'ora 

CB- io non leggo le tue cosine non mi interessano 

IT- anch'io non vado a vedere i tuoi spettacoli cosa vuol dire? 

CB- ma lascia andare non sai vivere senza di me? oh piantala 

IT- ah ah 

CB- ecco vedi è t'è rimasto in gola 
MC- forse si dovrebbe rispondere? 

CB- sì ma non c'è nulla da rispondere a cosa dovrei rispondere? ma io se voi siete davanti 
al niente davanti a qualcuno che nega di essere un cittadino morso da prima di nascere 
dal serpe dell'incoscienza va bene? a questo punto volete anche divertirvi? voi trovate la 
vostra mancanza di noia, no bisogna essere dei dandy diceva Baudelaire la donna non 
può gli Almansi nemmeno perché appartengono al volgare non pensano non possono 
annoiarsi solo chi pensa si annoia 

IT- come si possono dire tante fesserie insieme? 

CB- ci sono le donne Almansi e gli Almansi donna e non è colpa mia mi assumo anche 
quelli tanto mi disinteresso io voglio portarvi nell'incongruo adesso voglio portarvi fuori 
dall'ovvio fuori dal logico come dice Lèon Bloy nel "esegesi dei luoghi comuni" quel signore 
nel saloon che vede una mostra di quadri dice "no questo non lo capisco non lo capisco" e 
poi aggiunge puntualmente il borghese "eppure non sono un cretino" chi gliela detto di non 
essere cretino? Almansi è senz'altro cretino anche se non lo capisce, è una metafora 



23 



IT- non va nell'incongruo è l'incongruo tutto quello che ha detto stasera è un'incongruità 
assoluta 

CB- ma certo bisogna che vi rassegnate a non mentirvi a non prendervi sul serio perché 
voi noi non siamo, siamo in quello che ci manca non siamo in quello che siamo voi mentite 
di interessarvi alla Bosnia voi mentite mentite come Clinton mentite come gli altri come 
Stalin va bene? mentite come Hitler mentite come Fini mentite come Amato mentite come 
Almansi solamente che più si scende insomma voi siete dei democratici proprio e volete 
anche lavorare, degli schiavi invece di pensare a dispensare gli schiavi dal lavoro ecco 
l'unico appunto che io faccio alle vostre sinistre perché vogliono schiavizzare la gente 
perché bisogna far lavorare in miniera a 500 metri di profondità? va bene? senza aria a 
trent'anni si muore di cancro ai polmoni della povera gente per 700 mila lire al mese? 
perché hanno famiglia ma non sarebbe meglio distruggere la famiglia e che questa povera 
gente prendesse un po' d'aria? 

Contestazione del pubblico 

CB- mi fa piacere mi fa piacere sentire la famiglia la famiglia che ce l'ha in quel posto, non 
sono nato per piacervi 

IT- c'era una volta un film "anche i cavalli muoiono" in cui dei ballerini ballavano per 
ventiquattr'ore o più di fila mi chiedo se tu se lei Carmelo Bene riuscirà a battere quel 
record dicendo fesserie per settantatré ore 

CB- ma guardi io non posso dire la verità la verità è una puttana io non lo sono io non 
detengo la verità la verità è davvero diceva Nietzsche "puttana" ma non l'ha detto solo 
Nietzsche ora io non sono una puttana la verità non so dirla non conosco la verità so dire 
soltanto delle idiozie io sono Traviata va bene? So dire quello che non sono so dire 
l'impossibile sono l'italiano in Algeri l'ho detto anche un'altra volta se voi siete dei 
disgraziati 

Insulti 

MC- fermi un attimo voglio pregare quei signori che sono qua tranne le persone abilitate a 
parlare voglio pregare quei signori non voglio il vociare voi dovreste essere contenti di 
assistere questa sera ad una serata abbastanza particolare 

CB- antisociale anticivile non incivile anticivile 

MC- con un signore che io lo ebbi una volta quando facevo Acquario in RAI su una puntata 
furono fatte dieci tesi di laurea quindi signori state a sentire mica vi dico dovete applaudire 
il vociare andatelo a fare a casa vostra o allo stadio non qui 

5 

IT- la donna appartiene al volgare [non pertinente]? 



24 



CB- mettiamo le cose apposto ma a proposito potrei anche non rispondere perché 
rispondere? Baudelaire dice nei diari intimi "il dandy soltanto conosce la noia la donna non 
può perché non pensa" e chi non pensa perciò è volgare se non conosce la noia è volgare 
in poche parole 

IT- d'accordissimo 

CB- non c'è bisogno d'esser d'accordo con Baudelaire o si è Baudelaire non si può essere 
d'accordo con, perché non lo è lei lo sono io, io non sono lei è c'è tanta così anche se 
sfilzata sfilata in nero ma non basta a defilarsi 

IT- mi sembra che lei cada un po' in basso cioè dirmi che sono grassa per insultarmi trovi 
qualcos'altro 

CB- mi scusi dove vuole che cada? non è mica colpa mia se lei è in basso io cado 
addosso a lei lei mi è di sotto un basso rialzato dalle ragioni del palcoscenico non parliamo 
dell'altro non parliamo di bassezze non parliamo di sconcezze perché dicono che siamo in 
pubblico anche se io son privato anche di me stesso e non sono boutade è vero non fingo 
di interessarmi ai problemi della patria all'Europa a fare come dice Derrida questa 
rimpatriata che poi Mitterrand gliela deve ancora spiegare a Jacques Derrida cosa vuol 
dire essere sentire aria di casa odore di casa entrando in Europa cos'è l'Europa di quale 
colonizzazione si tratta? di colonizzare noi stessi? altri? i popoli? me ne fotto dei popoli 
ecco capisce? non mi interessa tutto quello che sconfina dal sangue allo sperma sconfina 
oltre quindi al di là degli orizzonti adolescenti più che altro montiani mi interessava anche 
una volta adesso nemmen quello mi tocca più ma non adesso da ancora prima di quella 
volta in cui ero adolescente noi siamo nel linguaggio il linguaggio crea dei guasti ed è fatto 
anzi è fatto solo di buchi neri è fatto solo di guasti "codesto solo" dice l'Eusebio nazionale 
cioè Eugenio Montale però traducendo pari pari Nietzsche ebbene "codesto solo oggi 
possiamo dirti ciò che non siamo ciò che non vogliamo" e questo si può dire chi dice "io 
dico d'esserci" "io dico questo" è coglione due volte primo perché si ritiene io secondo 
perché è convinto di dire è coglione una terza volta perché è convinto di dire quel che 
pensa perché crede che quel che pensa non sian significanti ma siano significati e chi 
dipendono da lui ma Lacan ha insegnato "il significato è un sasso in bocca al significante" 
è inutile se l'Almansi ha qualcosa da obiettare sulla definizione di "significato è un sasso in 
bocca al significante" la obietti la obietti con i Lacaniani la obietti con Lacan la obietti con 
l'intelligenza certamente ma per me l'intelligenza è miseria, il lavoro chi è contento di 
spazzare come diceva Oscar Wilde dalla mattina alla sera in una via di Londra le foglie 
morte con 30° sotto zero? ma nessuno perché non riscattiamo questi minatori a Iglesias? 
dico davvero invece di prenderli continuamente per il culo? sottraiamoli al lavoro togliamoli 
alla schiavitù i poveri li avrete sempre me no ecco perché non vi appartengo 

6 

IT- nel ringraziarla per questa gratuita performance alla quale noi stiamo assistendo 

CB- non è per voi non stavo parlando con lei io sono un giocherellone adesso non ci sono 
davvero quindi alla sua domanda risponde Costanzo 



25 



IT- Costanzo mi rivolgo a lei è tutta la sera che Bene ci dice che non è e che non esiste 
allora come mai tempo fa acquistò un'intera pagina di quotidiano l'orrenda stampa per far 
valere su un quotidiano le sue ragioni? 

Applausi 

CB- ma io non capisco cosa applaudono? appena sentono dei rumori da latrina 
applaudono non capisco Laganà ha scritto un libro proprio dove tutto punta sul feeling 
dell'umanità del sociale lui dice "la merda" ma questo molti anni fa l'ha scritto 

MC- la giornalista del corriere della sera mi chiedeva 

CB- sì del corriere della sera della merda sempre di merda ma basta io non amo il 
turpiloquio ma non amo nemmeno queste cose ma non parliamo di giornali mi sembra di 
stare al cesso via andiamo 

MC- ma tu hai preso una pagina su un giornale 

CB- ma non l'ho presa io è falso non io la presa la produzione questa pagina cosa 
conteneva delle apologie? dei baciamano allo stato o degli attacchi allo Stato? mi scusi mi 
dica di quale per ricordarmi, diceva, Stato io ti amo oppure era qualcosa contro lo Stato? 
ma non era una pagina erano dei flani teatrali erano dei flani a pagamento qualcuno ha 
pagato perché io potessi a dispetto della stampa cioè soprattutto del Messaggero allora e 
di Repubblica esprimermi e dire quello schifo con cui identifico il concetto di Stato 

IT- dunque esiste? 

CB- Dio non c'è eppure esiste che c'entro io? io quest'io poi quale io? ne abbiamo tanti 
quali doppi? a quale doppio lei si riferisce quando parla di me? è ora di cominciare a 
capire a prendere confidenza con le parole non dico con la Parola non col Verbo ma con le 
parole anche ecco invece il linguaggio vi fotte vi trafora vi trapassa e voi non ve ne 
accorgete voi sputate su Einstein voi sputate sul miglior Freud sull'aldilà dei "principi di 
piacere" voi impugnate l'ovvio applaudite l'ovvio ne avete fatto una minchia di quest'ovvio 
in cambio della vostra e del vostro cornice cui siete dannati ma io non vi sfido non vi vedo 
sappiate allora chi era questo signore uno che vi detesta che non vi sopporta fossimo 
capaci dell'odio che è l'unico sentimento umanoide almeno profondo 

7 

IT- vorrei fare un'osservazione su questo personaggio che non essendo io non conosco 
però si sta il esibendo nel nulla da circa 40 minuti allora il suo essere così eroe contro e 
trasgressivo a tutti i costi 

CB- non parlo a chi mi rompe i coglioni con l'essere e con l'esserci non voglio parlare con 
l'ontologia abbasso l'ontologia me ne strafotto parli con il professor Heidegger non con me 
parli con Heidegger e vada a fare in culo 

IT- il suo essere così trasgressivo a tutti i costi 



26 



CB- vada dove ho detto vada a quell'indirizzo sacrosanto andate a farmi un tè andate a 
farmi un tè due tè, tè tè beveteli 

IT- superato dai suoi seguaci cioè dallo sgarbismo 

CB- non c'è senso volete dare un senso, questo rumore questo rumore 

IT- questo voler essere trasgressivo questi calembour questi giochi di parole 

CB- ma quale trasgressivo cosa? sciocchina giochi di parole parole di giochi sciocchina 
cosa vuole che trasgredisca? cosa devo darli nel tuo pensiero? sciocchina sciocchina io 
sono la mia signora 

un signore interviene e ad alta voce chiede a chi sta intervistando Bene "tu che cosa hai 
fatto nella vita chi sei!?" ed esce dal teatro 

8 

IT- per calmare le acque se lei non esiste perché si tinge i capelli? 

CB- non sono tinti 

MC- bisognerebbe rispondere 

CB- non voglio perché devo insultarlo? io non sono in polemica 

IT- ma io ti voglio bene non mi devi insultare è una mia curiosità 

CB- ma perché Dio nel terzo canto di Maldoror scende in un bordello e perde un capello 
ricordi? e il cappello si lamenta dice "m'ha lasciato era lì che stava scopando con una 
puttana m'ha lasciato qui solo" si dà le arie il capello e poi "piano zitto zitto non fare tanto 
strepito" dice il padre eterno "se mai qualcuno ti sentisse ti rimetterò tra gli altri capelli" e 
questi sono i capelli è la mia vanità vanità vanitas vanitatum vanitas non la mia civetteria 
quella la lascio alla Traviata e a quel tanto di italiano in Algeri che io mi sono, sono io sono 
le mie reincarnazioni Lorenzaccio Aguirre il traditore però scritto accanto al nome Aguirre 
Aguirre il traditore sono i miei ritorni dell'eterno 

IT- ha ammesso che è vanitoso e questo mi sembra già qualcosa dopo un'ora 

CB- ma l'ho detto vanitoso però nel senso lato del termine vanitas cioè nella vanità non 
nella nell'esibizioncella davvero attraverso me parlano tanti di quei significanti io li lascio 
andare io sono parlato non parlo Eduardo mi chiamava "vieni voglio parlare tu sei il solo 
che parli gli altri chiacchierano tu parli gli altri dicono parole" è vero chiedeteglielo se 
volete io ci parlo ancora 

IT- io parlavo del cappello tinto non parlavo di altro 

CB- te l'ho detto mi pare di aver risposto ti ho risposto perché mi sei simpatico e t'ho 
risposto non per questo dobbiamo esistere anche le persone che ci sono simpatiche 
perché cazzo devono mentire e dire che esistono 



27 



9 

IT- io ho sempre avuto qualcosa di più della stima per Carmelo Bene io penso che lui 
togliendo delle cose al teatro facendo queste provocazioni mostrandoci che il teatro non è 
ci ha insegnato delle cose poi ad un certo punto è stato zitto Carmelo avrà avuto dei 
problemi personali insomma è stato zitto per un po' d'anni adesso torna in pubblico in 
televisione dicendoci quello che ci ha sempre detto ce l'aveva mostrato in teatro perché è 
venuto a dirci che non c'è in televisione? perché provocare questo discorso di basso livello 
che stiamo facendo noi di qua secondo me perché? 

CB- di basso livello hai detto bene non viene da qui io non sono venuto non ho stilato un 
programma prima di venir qua inoltre vorrei chiarire una cosa ma te ne parlo scusate un 
attimo parlo un attimo con Volli questi tre anni sono stato a Mosca solo che quando Valerj 
Shadrin in nome degli artisti sovietici dell'unione allora era l'ultimo anno dell'unione ma 
c'era è venuto a prendere l'unico artista secondo lui italiano insisteva di andare da Bruno 
d'Alessandro allora, è morto d'Alessandro per questo credo, all'ETI a dire appunto al 
direttore generale dell'ETI dove è Carmelo Bene? sai che cosa ha risposto d'Alessandro? 
te lo dico io ha risposto così "è morto" quando? l'anno scorso 

MC- non ci credo intendo difendere la memoria di Bruno d'Alessandro perché è morto 

CB- porto le testimonianze, Carmelo Rocca direttore generale del ministero dello 
spettacolo insomma lo spettacolo del ministero e del turismo mancato mi ha detto "sei 
andato a Mosca ti sei tolto questo sfizio? e adesso questa la devi pagare" io facevo ricerca 
mi esibivo all'estero perché non ho bisogno della lingua italiana bisogna scavalcare la 
propria lingua nel bilinguismo ma non parlandone due che è un incasinare due volte le 
cose ti pare? e quindi anche lui aveva detto "tu fai ricerca? tu sei una spia non puoi andare 
a rivelare le tue scoperte" le mie scoperte? "all'estero ai russi" questo è Carmelo Rocca del 
ministero del turismo e dello spettacolo mi ha detto questo mi sono spiegato? ma lo dico a 
Ugo Volli adesso perché lui me l'ha chiesto io ho fatto una ricerca forsennata in questi due 
anni e mi sono preso un infarto e mezzo per fare questo davvero forsennata sono stato 
cancellato dalle loro sovvenzioni finalmente hanno deciso di non assistermi sì però dicano 
anche allora all'ETI al signor Carbonoli o Carbonella come si chiama lui al dottor 
Carbonella di non scrivere cose del genere che può leggere Maurizio questo per capire io 
non voglio nessuna, ero a lavorare al teatro delle Arti ho fatto dei seminari ho fatto una 
splendida rivisitazione dell' Adelchi per mio conto contro l'Adelchi che si faceva e il 
Pinocchio al teatro Argentina che aveva promosso Carriglio era mio dovere insistere mi 
hanno sempre sbarrato tutte le sale teatrali stai tranquillo ma lo sai meglio di me altro che 
Scale e Scalette come diceva prima Lunari non è vero niente è l'esatto contrario io sono 
molto scomodo chi non c'è su quella sedia mi fa paura è questo che vi fa paura è questo 
che fa paura al vostro caro Stato che ve lo sta mettendo nel culetto, tieni 

MC- vuoi che leggo questa? 

CB- se vuoi per Ugo Volli pochi ma buoni 



28 



MC- è una lettera di Carbonoli al signor Bavera che è il responsabile organizzativo della 
società che fa gli spettacoli di Carmelo dice "egregio signor Bavera in relazione al suo fax 
in data 7 giugno le assicuro che abbiamo acquisito le notizie trasmesseci con fax del 16 
maggio approfittiamo per precisarle che le schede vengono inviate dall'ufficio solo alle 
compagnie sovvenzionate dallo Stato" 

CB- "solo alle compagnie" le schede sono per avere i teatri per recitare 

MC- "nella stagione in corso in quanto l'ETI per disposizione della circolare numero 22 del 
14/4/94 programma spettacoli solo da compagnie sovvenzionate dallo Stato 'nostra 
Signora S.r.l.' non risulta negli elenchi delle attività sovvenzionate nella stagione 93-94" è 
un blocco unico non c'è un punto 

CB- praticamente per recitare nei teatri italiani Scala compresa bisogna essere per poter 
salire sul palcoscenico sovvenzionati assistiti dallo Stato quello che si occupa dei mediocri 
no? come diceva il dottor Carmelo Rocca "se no alla mediocrità chi ci pensa?" onde 
essere assistiti una seconda volta e poi una terza via ETI se io voglio andare io se io 
esistessi voglio andare all'Eliseo ma io produttore non io, io Bene Carmelo vado al Eliseo 
senti "vengo da te vengo a percentuale dammi l'80 % va bene?" oh per Dio sì "non 
possiamo far niente" questo non si può fare gli addetti qui qualcuno lo sa che non si può 
fare perché? perché io per far questo debbo essere assistito devo già usufruire dei denari 
dei contribuenti non li voglio dello Stato attraverso un ministero ormai abolito abrogato ma 
che ancora esiste come ectoplasma se no quel signore il gestore dell'Eliseo non può 
affidarmi il teatro in quanto non gli verrebbe dallo Stato riconosciuto il bordereau cioè le 
sue spese le spese del personale le spese delle cassiere le spese delle maschere vi par 
poco? cioè o bisogna essere assistiti tre volte e più si è assistiti quanto più si è mediocri 
non si può essere trascurati trascurati con eleganza trascurati senza subire dei gravissimi 
danni morali fisici e etici estetici d'ogni tipo lo Stato è un abuso di potere continuato questa 
demagogia è tale bisogna essere tre volte assistiti se no non si può recitare gratis altro 
che cachet immensi io non ho prezzo Carmelo Bene non ha prezzo ma appunto deciderà 
chi paga il biglietto se poi lo lasciassero lì un milione a testa due la sera sulle poltrone 
sullo stadio e non venisse nessuno sarebbe l'ideale ma possono venire perché per me più, 
anzi se non vengono sento qualcuno le voci di dentro tante cose se invece vengono mi 
sento davvero solo ecco è quello "fare un forno" per me cos'è stasera "fare un forno" in 
teatro vuol dire non c'è nessuno vero? quando li facevo io quando facevo gli esauriti ero 
esaurito io "stasera è un bel forno stasera" perché c'era la gente anche in piedi perché in 
quei modi ci si sente davvero, da soli è una ressa, trascendere in due invece io e Almansi 
io e Lunari ma chiunque D'Agostino chiunque e allora come diceva Alberto Savinio "due 
uomini fanno appena oggi una rissa" in questi tempi ormai indrammatici in questi tempi 
non più tragici n'è vero? ma io ho tanto disappreso ho disappreso nei millenni non vi 
auguro di disapprendere tanto io applico quell'agape schopenhaueriana cioè quella 
compassione che non è cristiana in nome di Dio diciamo è più stoica anzi è più gnostica 
nei confronti davvero della maggior parte di voi meschini tutto qui 

10 

IT- tu credi nel demonio? 

CB- chi ha parlato? quale demonio? quello della rappresentazione? quello delle fiabe? 
quale? 



29 



IT- il demonio è uno non ce ne sono tanti 
CB- quale quello dell'iconografia cristiana? 
IT- il demonio in generale 

CB- no il demonio è solo quello non me ne risulta che ce ne sono altri il demonio è quello 
dell'iconografia cristiana cattolica mi pare non esiste un altro demonio non il demone il 
demonio no? quindi non parliamo di demone? parliamo del demonio non del demone di lei 
di Egmont parliamo del demonio cattolico cristiano non mi interessano i cattolici cristiani 
"Chacun et cacume" dice una canzone francese "porte sa croix moi je porte une piume" 
porto una piuma io non la croce quindi del demonio me ne fotto 

11 

IT- Carmelo una domanda pubblica e una privata se posso quella pubblica è questa mi 
rifaccio un po' anche agli argomenti del calcio hai detto probabilmente è una frase 
anacronistica che "quando c'è un'ovazione in uno stadio per un gesto per un'azione da 
parte di 70.000 spettatori quello è teatro" l'hai detto credendoci molto 

CB- sì certo 

IT- ti chiedo lì sono 22 che giocano invece tu sei ascetico tu sei solo a parte una volta con 
Leo de Berardinis a parte con Eduardo ma sei stato solo questo rapporto fra teatralità, 
neghi che ci sia spettacolo teatro spettacolo però invece accetti che in uno stadio 70.000 
persone creino di fronte a 22 persone una situazione di reazione teatrale 

CB- sì sì ho capito non evado 

IT- e privatamente non so se è troppo privato ti chiedo che hanno rappresentato quelle 
otto ore e mezzo attraverso le quali sei passato inconsciamente per quattro bypass e in 
realtà non chiedo la cosa il particolare antropologico però è cambiato qualcosa nella tua 
anima? 

CB- me la ricordi gentilmente la seconda? io rispondo alla prima la prima qual era poi non 
so ah il calcio, non faccio differenze quando io parlo, tu parli di organici sempre a mio 
avviso fai o si opera attraverso te è meglio dire non ne parliamo non siamo noi a parlare lo 
imparerete in un'altra vita dunque ma chissà chi e chissà che cosa cioè chissà quali 
significanti, io ho sempre frequentato la macchina attoriale l'ho creata ho inventato 
l'amplificazione cioè l'attore amplificato il sogno di Baudelaire, da Adamo in poi sono il 
primo e l'ultimo ad avere adoperato l'amplificazione come esautoramento emarginazione 
dell'io è inutile credere che questi siano discorsi difficili sono troppo semplici se io avvicino 
un grande corpo così come la pittura di Bacon come Bacon s'è dovuto attendere Francis 
Bacon ecco per poter essere nella sensazione per poter essere non più pittori attraverso la 
pittura ma non più pittori e non faccio un discorso sulla differenza diffèrence no nemmeno 
vado ancora oltre senza Bacon si parlerebbe solo di De Chirico di Velasquez di grandi 
pittori c'è stato solamente Bernini secondo me e Bacon ecco e basta io intendevo quando 
parlo di sport, tanto a teatro non si possono vedere dei miti si ha bisogno di miti non dei 
miti d'oggi barthiani di memoria rolandiana no non dico questo ma c'è bisogno davvero di 



30 



miti c'è bisogno davvero dell'impossibile quello che noi siamo, la vita è impossibile la vita è 
invivibile e così anche che l'arte sia davvero irrespirabile non sia più consolatoria non 
abbia del tragico non abbia il decorativo non ne abbia veramente la maschera puttanesca 
della consolazione ecco perché ci vogliono degli atti ma un atto ecco Lorenzaccio e tutto il 
Nietzsche giovane un atto smentisce l'azione nell'azione i congiurati con Bruto formano 
non un'etica ma una morale un'etica dell'omicidio del tiranno bisogna uccidere il tiranno ma 
per poter agire l'atto deve dimenticare l'azione deve dimenticare le premesse e così tutta 
la vita mi sono disoccupato di Lorenzaccio perché quello io mi sono e perciò non sono 
tutto l'Amleto che ho frequentato va bene? l'Amleto del novecento qualcuno ha scritto dei 
libri su questo perché l'ho frequentato sempre marca ancora una volta ricopre ancora 
Lorenzaccio cioè quell'essere preceduto sempre dall'azione quel arrivar sempre sui fatti e 
sui misfatti al fatto compiuto perché il fatto non esiste l'atto è l'oblio dell'azione nello 
smemoramento di sé quindi noi non siamo nell'atto, Maradona in un assist può darmi 
questo Van Basten in un attimo Stefan Ebberg in un rovescio corto smorzato può darmi 
questo ma non è più tennis non è più calcio Don Curry mi poteva dare questo Cassius 
Clay in certe cose in un attimo mi poteva dare questo ma non era più la boxe, il teatro è 
quel momento grandioso di teatro non è altro che quello che Maurizio Grande ha chiamato 
la "grandiosità del vano" in Lorenzaccio e non sono paroline ha fatto un saggio 
straordinario sull'incongruo e quando si parla dell'incongruo non se ne può parlare come 
ne parla Almansi avendo scritto un vergognoso libro detto "l'estetica dell'osceno" dove 
dell'osceno non c'è assolutamente niente non vi si parla va bene? non so se sono stato 
abbastanza, non posso essere chiaro, buio esplicito sono stato esplicitamente buio questo 
è, quindi ora è giusto che qualcuno la gente non lo sa nel suo inconscio paga anche un 
milione oppure si priva di chissà di che per vedere un attimo io sto lavorando e non posso, 
ma questi mondiali, non lavorando per altri sto disoccupandomi ancora di me ce l'ho 
ancora con me con i miei avanzi va bene? nel mio cimitero va bene? personalissimo, a 
questo punto curiosando in queste partitelle di calcio quello è un gioco a calci in mutande 
davvero non è altro per vedere, "non si può fare" diceva Landolfi nel "Rien va" ha scritto 
"pittura con la pittura letteratura con la letteratura" non si può fare musica con la musica io 
dico non si può vivere con la vita ma l'unica forma di governo che garantisca qualcosa 
cos'è? la democrazia senz'altro è la più accettabile paradossalmente se ne occupa Cioran 
molto bene ma vi domando io cosa garantisce la democrazia che una dittatura non possa 
garantire? certo garantisce qualcosa ma lo sapete qual è garantisce la invivibilità della vita 
non risolve la vita chi sceglie la democrazia chi sceglie la libertà sceglie il deserto se la 
democrazia fosse mai libertà ma la democrazia non è niente è mera demagogia ma 
qualora noi meritassimo una libertà dovrebbe essere l'affrancamento dal lavoro e non 
occupazione sul lavoro anche se "non si scappa mai" e questo è il discorso di Deleuze 
sulla letteratura minore su Kafka "dalla catena di montaggio non si sfugge mai" "on 
n'echappe pas" dice lui "a la machine" non si sfugge da alla macchina uscendo dalle otto 
ore di catena di montaggio mi hai parlato delle otto ore del mio intervento chirurgico di uno 
dei tanti io ne ho fatti almeno 13 o 14 di interventi chirurgici anche di 12 ore ma parliamo 
del penultimo perché ne ho fatti altri dopo benissimo non si scappa uscendo dalla catena 
di montaggio la macchina il montaggio la catena di montaggio diventa più forte nella vostra 
strada che percorrete poi nel tram poi in auto poi a casa in famiglia aumenta ancora si fa 
sentire l'oppressione della catena di montaggio si fa sentire il nulla della vita questa 
pressione durissima "on n'echappe pas a la machine" non si sfugge alla macchina non 
solo nella famiglia financo nel lavoro nella rivoluzione "nell'amore soprattutto si sente" 
diceva Deleuze "nella rivoluzione ancora di più e soprattutto la catena di montaggio si 
sente si risente ossessiva nell'entusiasmo" e soprattutto nell'entusiasmo queste non sono 



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ciance mi rivolgo alla maggior parte in sala di imbecilli, per quanto riguarda la seconda 
domanda io ho sempre detto che quando parlo di privato lo intendono come aggettivo 
participio passato, privato del privato anche non è una trasgressione al pubblico sebbene 
sia una grande persona etica d'accordo con Lacan, Sade oppure lo ha inserito accanto a 
Kant uno nel bene uno nel male trasgressione eccetera no no sono più dalla parte di chi 
non è dalla parte di Kafka di chi davvero è povera cosa da chi sente il disagio di non 
esserci non invidio nulla a chi sente il piacere d'esserci mi spiego? mi sento vicino 
all'immateriale mi sento molto vicino all'inorganico quando risero di Freud a Ginevra aveva 
pronunciato "al di là del principio di piacere" avendo riletto molto bene Schopenhauer tutti 
ridevano tutti cerchiamo il nostro male la nostra infelicità l'uomo cerca di rendere sempre 
più infelice differendo sempre il piacere come Wilhelm Reich aveva già detto in "teoria 
dell'orgasmo" come accade nel differir l'orgasmo nel differir la vita la felicità è nel differirla 
non nell'averla nell'averla c'è la rogna di averla avuta e non ci vuole ancora e basta 
scomodare Schopenhauer come educatore d'accordo dice nel "lamento di Federico" "non 
ha l'eguale" lo sappiamo va bene è questo che non c'è assolutamente niente, ai chirurghi 
che domandavano "cosa desideri dimmi" prima di addormentarmi mentre mi 
addormentavo "non svegliarmi mai" qualcuno forse un attore aveva detto diversi anni fa 
una cosa "io mi vorrei addormire tanto mi fa schifo la vita" non v'è infelicità l'infelicità non è 
infelice così come la felicità non può essere felice 

12 

IT- volevo chiedere a Carmelo se possiamo passare ad una parte tecnica diciamo così ho 
letto recentemente un'intervista in cui lui ha parlato dei microfoni di questo usare il 
microfono in teatro io volevo sapere perché "non deve essere chiamata una protesi 
scenica" 

CB- è vero l'ho annunciato ma poi mi sono forse smarrito e non l'ho detto ma si può 
almeno forse enunciare 

IT- siccome io da vecchio attore mi hanno detto sempre che il microfono era qualche cosa 
di non giusto nel teatro ma di questo che "non deve essere chiamato una protesi scenica" 
questo volevo sapere da te e soprattutto le ragioni per cui è una protesi scenica 

CB- se domani gli Aroldo Tieri ce ne fossero ce ne fossero se domani per disgrazia dis 
grazia ricevuta scoprissero questo che io ho appena esemplificato poco fa però sulla quale 
è stato teorizzato fin troppo e anche molto bene e anche non solo è stato praticato molto 
molto bene non dico bene è uno sfondamento del linguaggio faccio un esempio non è una 
protesi supponiamo c'è un nostro amico o conoscente comune Vittorio Gassman altre 
persone altri attori loro usano il microfono per amplificare stiamo parlando a 30.000 
persone e allora si amplifica e uno parla sempre impostato io ho sempre anche senza i 
microfoni qualcuno lo sa forse, dicevano "magico si recita addosso" cito cose a memoria 
proprio di me ragazzino proprio questo recitarmi addosso l'ho sempre avuto al di là dei 
microfoni si può dire che io ho recitato sempre amplificato voglio dire quel tanto che mi 
sentisse c'era ma era una cosa assolutamente dal pensiero del di fuori al non pensiero del 
di dentro che tornava fuori, cos'è un'amplificazione? se io amplifico perciò ho citato Bacon 
poi ci siamo smarriti è una sensazione ma se io amplifico non mette più compito quel che 
io dico non monta non solo non conta ma nemmeno come lo dico non è un modo, un uscir 
fuori dai modi, immaginiamo visualizziamolo un attimo se io prendo poi te la restituisco 
Maurizio scusami una cartella qualunque e mettiamo che questo sia un fatto sonoro fonico 



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tanto è vero che noi si nasce cechi e dopo 20 giorni un mese alcuni bambini cominciano 
neonati non a vederci a stravederci a scambiar lucciole per lanterne diciamo aprono gli 
occhietti, invece il suono, perciò nell'ultimo computer dei ragazzi americani che hanno 
inventato hanno eliminato il light e vanno solo col sound sebbene la luce sia più veloce, il 
suono invece noi lo recepiamo sempre meglio al secondo terzo mese nelle acque nel 
liquido amniotico nelle acque materne noi sentiamo ecco i danni del linguaggio televisivo 
ecco i danni dei mass media ecco i danni anche delle liti dei genitori in casa i danni a volte 
le virtù perché se uno sente suonare Bellini e deve ancora nascere nasce in paradiso mi 
spiego? perciò quindi si parla di qualcosa che non sia davvero una protesi quindi il suono 
a tutta questa importanza se io mi parlo con la voce ne faccio la mia voce e quindi ne 
faccio davvero una protesi del mio io sono costretto a declamare "sparsa le trecce morbide 
sull'affannoso petto lenta le palme e rorida di morte il bianco aspetto giace la pia col 
tremulo" cazzo "cercando il ciel" eccetera cosa accade qui? questa è una mia protesi e ve 
ne accorgete sono io che sto amplificando la mia voce ma se io attraverso dei decibel 
delle modulazioni di frequenza particolarissime con una dinamica eccezionale perché 
bisogna esserci nati abortiti così come me per disporre di "una dinamica e di una gamma 
timbrica da far paura" come dice Vittorio Gassman giustamente che lui se ne è accorto 
non è scemo, a questo punto questa è una amplificazione se noi veramente amplifichiamo 
portiamo per leggere qui [porta la cartella a toccare il naso] vogliamo vedere questo 
"sogno del cavaliere di Raffaello" lo portiamo qui vedete? cosa vedete? più nulla sì o no? 
più nulla ed ecco che si può dire Dante come io ho fatto davanti a duecento o trecentomila 
persone dalla torre degli Asinelli di Bologna senza, ecco "ciascuno ha le sue visioni" 
direbbe Renan degli apostoli affamati grazie sbadigliavano dalla fame ciascuno si 
procurava così le sue visioni per giustificare i miracoli no? eccetera parlo di Renan 
divertentissimo Renan vero? ma quello che è infinitamente grande come anche scoperto 
dalla fisica e tornano lì i conti è non paradossalmente ma proprio è scientemente 
infinitamente piccolo cioè coincidono ed ecco che io mi faccio più piccolo affinché egli 
cresca ma non è più egli dell'io bisogna che io diminuisca e diminuisco amplificandomi 
così come la lettura del mio leggere sulla scena che tornerò a frequentare ancora per poco 

IT- speriamo per molto 

CB- ma non dipende da me 

IT- tu sei uno dei pochissimi personaggi che rimarranno nella storia del teatro 

CB- ti ringrazio ma io volevo concludere proprio la tua cosa e quindi è questa diminuzione 
è questo svuotamento dell'io è questa abrogazione del soggetto e della storia la storia non 
mi contempla io mi rifiuto ad essere nella storia mi rifiutavo da bambino scusatemi la mia 
incoscienza civile non sono un barbaro né un incivile ma il mio contro linguaggio è 
barbarico mi sono spiegato? ma non è barbaro non sono un incolto non sono un incivile, 
sono un, sono un capolavoro 

IT- è vero 

CB- attenzione che qui la vanità è finita qui non c'è più vanità da ragazzino avevo notato 
una cosa simile l'ho dovuta rileggere 15 anni fa in Nietzsche riguardandolo bene "basta 
con il produrre capolavori bisogna essere dei capolavori" indubbiamente parla dell'estetica 
con l'etica a braccetto come se fossero la stessa cosa questo sì della fine dell'identità nella 



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volontà di potenza che non è la volontà di assatanamento di potere la volontà di potenza 
ma è il disfacimento del concetto di soggetto è un fatto energetico molte persone credono 
che il termine attore provenga o ci venga dal verbo agire attore chi si muove, no, attore 
viene dal verbo agere gli attori non lo sanno non l'hanno mai saputo l'ho scoperto io per 
primo lo scoperto nel senso che l'ho fatto sulla scena non più stando là dove io mi stavo sì 
o no? quelli che l'hanno visto il miracolo o no? basta questo è il fenomeno Carmelo Bene 
non è un altro io non vendo fumo il fumo non può vendere fumo mi sono spiegato? questo 
è l'amplificazione quindi dopo Adamo arriverà l'amplificazione come arriverà Francis 
Bacon nelle pittura liquidando la pittura 

MC- c'è Almansi che vuole parlare 

CB- dopo di questo una scoreggina non guasta 

13 

IT- volevo parlare di uno spettacolo di Carmelo Bene che ho molto amato così come ho 
amato i belli spettacoli quando lui non adopera delle parolacce lo spettacolo era 
"Hommelette per Hamlet" e se ben ricordo il testo di Laforghe che lui più o meno seguiva 
Laforgue dice che Amleto andava avanti "d'une facon traìnarde et correcte et correcte et 
traìnarde" ebbene con un atto assolutamente geniale secondo me in questo caso aveva 
riassunto questa idea di questa andatura strascicata e corretta nella parola "vivacchio" e 
su questo vivacchio ha costruito una composizione musicale a mio avviso bellissima il 
vivacchio lo ripeteva 50 volte ma ogni volta era un po' diverso era molto commovente 
anche non solo era molto bello era molto commovente perché c'era tutta una filosofia del 
negativo che si trova appunto nell'Amleto di Laforgue e in alcuni Amieti di Carmelo Bene 
che io ho trovato molto pregnante, perché il nuovo Carmelo Bene questo Carmelo esaltato 
dai suoi ierofanti ha negato questo aspetto del negativo che noi sentivamo così forte che 
noi sentivamo così fortemente in questo "vivacchio"? questa bellissima invenzione 
linguistica e attoriale che Carmelo ci aveva dato in quel caso 

CB- brevissimamente questo lo risentiranno chi verrà a Verona questo "io vivacchio 
vivacchio je vivot je vivot" lo sentiranno ancora perché è una sintesi di tutti gli Amieti che 
mi hanno attraversato però anche tutti i picchi degli spettacoli che mi hanno attraversato 
anch'essi quindi un bel mix si va verso una serata d'onore che culminerà magari a Roma 
ma solo nella stagione prossima l'altra non questa quindi ora lì c'è il negativo non è nel 
senso del negativo l'abbandono non è il mank io sono per il mancato per sempre il da per 
sempre e non per il manque nemmeno Lacaniano non mi inquieta più nulla è questo il fatto 
quando ho parlato del superamento di sé stesso, Deleuze l'ha già scoperto quando 
scriveva il mio saggio nel 77 il saggio suo gentilissimo su di me o comunque sul 
grandissimo teatro a prescindere da CB come lui mi appunta mi sintetizza mi chiama mi 
definisce quindi non mi definisce sarebbe meglio dire, la cosa quindi non è nel negativo io 
sono uscito dall'equivoco del negativo sono uscito da tutte le impasse positive negative 
sono uscito dal pensiero cosa se ne fa, quando Schopenhauer chiude il capitolo sulla 
vergogna sull'arte va bene? sulla Santa Cecilia del Raffaello dice "scendono gli angeli da 
sopra" in qualche nota perché non è poi nel "Die welt" del mondo come apparizione nel 
quarto libro no non c'è ma c'è in qualche nota delle edizioni precedenti "Santa Cecilia 
lascia gli strumenti e si lascia rapire dagli angeli" che se ne fa dico io delle armonie degli 
angeli quando ci sono gli angeli in persona? ecco perché bisogna diventare dei capolavori 
l'arte è sempre stata borghese consolatoria idiota mentecatta stupida soprattutto è stata 



34 



cialtrona e puttanesca e ruffiana l'arte deve essere incomunicabile l'arte deve solamente 
superare se stessa ecco perché tocca a noi ma chissà a chi una volta fuor di noi essere un 
capolavoro "uscire fuori dal modo" come diceva San Juan de la Cruz "per pervenire là 
dove non v'è più modo" quello che gli gnostici si auspicavano volevano dall'informe mi 
sono spiegato? ma non posso che cercare di spiegare il mio disagio non altro non posso 
dare appuntamenti con il reale appuntamenti con l'ovvio col logico con il razionale è 
questo, il buio spegniamo le luci 

MC- consentimi Carmelo delle risposte più brevi 

CB- e come faccio? mica stiamo parlando dei nostri politici 

14 

IT- io sono rimasta molto affascinata da lei a parte questo io vorrei sapere una cosa io non 
la capisco l'avverto la percepisco però vorrei capire vorrei sapere una cosa io chi ho di 
fronte che differenza c'è tra lei e l'universo chi è lei chi ho di fronte 

CB- glielo dico subito l'universo è uno uno solo: il pluriverso, ecco non si può dire 
l'universo e il resto, l'universo e il resto è una fettina del pluriverso 

IT- sono molto soddisfatta grazie 

15 

IT- senta io l'ho visto non voglio esistere più neanche io per piacere lei mi ha fatto venire il 
batticuore mi dica che cosa devo fare per non esistere 

CB- deporre la volontà intanto la volontà non è mai buona la volontà è la coscienza non la 
coscienza in sé va bene? nome neo-kantiano di coscienza no no la coscienza in sé ma la 
coscienza civile la coscienza di questa cosa la coscienza di questa sedia la conoscenza di 
questa posa cenere non c'è la coscienza ecco lei non ha che da essere incosciente cerchi 
l'abbandono ma non si può nemmeno trovarlo perché quando noi siamo nell'abbandono 
non ce ne avvediamo perché noi siamo allora l'abbandono essendo l'abbandono non 
siamo più noi, i mistici sai che poi tutto il misticismo è altissimamente femminile più che 
maschile non parlo dei dottori della Chiesa come Teresa d'Avila parlo di tutto il misticismo 
anche di Angela da Foligno delle donne anche ignoranti ma grandiose va bene? è proprio 
per questo nel momento in cui non sono non ne sanno approfittare non possono abusare 
nemmeno di se stessi nemmeno di se stesse perché in quel momento non c'erano la 
beata Ludovica Albertoni che in San Francesco a Ripa la più grande meraviglia ecco 
qualcosa che eccede il capolavoro che fa del Bernini un Capolavoro e non è più un 
capolavoro del Bernini non so se rendo la non idea mi spiego? andate a vederla 
guardatela in questo orgasmo in questo suo venir meno da monaca tra i merletti marmorei 
tra queste mani che non tornano anatomicamente vedrete davvero cosa è una cosa 
mancata non è una mancanza è mancata da per sempre è prima delle parole ed è dopo 
delle parole non appartiene più al discorso ecco perché quando noi parliamo siamo 
perennemente nel discorso ma il discorso diceva già De Saussure e poi Lacan "non 
appartiene all'essere parlante" il discorso non è l'essere parlante io che sto parlando per 
questo non sono io, ad averci tempo potremmo divertirci mi spiego? come dice Rilke 
"essere morti è una fatica dura" ma dura davvero 



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16 

IT- vorrei non capire perché tanto non capirei dal momento che non c'è niente da capire 
ma non era rivolto a lei non c'è nulla da capire non c'è nulla da capire dal di fuori dal 
momento che non c'è non c'è solo lei c'è il resto, che non c'è nemmeno il resto volevo 
aggiungere un'altra cosa per quale motivo lei recita in teatri canonici perché quando si 
parla di lei non vedo nessuna relazione con il teatro canonico di prosa non con il teatro ci 
sono due paroline vicino al teatro canonico e prosa ovvero volevo dire a mio avviso la 
differenza tra un attore di prosa e lei è che l'attore di prosa impara a memoria un testo e lo 
riferisce lei non dice un bel niente non riferisce un bel niente ma al contrario si occupa di 
come dire non cosa dire ecco perché è più accomunabile a lei un cantante lirico che non 
un attore di prosa 

CB- io sono nel disagio del disdire non del come dire se no cercherei un modo sarei 
ancora nella modalità bisogna finirla con la modalità di Stato ogni modalità è modalità di 
Stato l'attore di prosa torniamo a Araldo Tieri è statale, quando si delira del non capire il 
non capire non è una prerogativa degli scemi non è il privilegio dell'idiota il non capire è 
l'abbandono essere nell'abbandono non significa essere deficienti significa non esserci 
smarrire non essere più in casa maledette le case le famiglie le mogli i padri i figli lo Stato 
l'anima tutto quanto vogliamo farla finita con la fine facciamola finita con questa fine 
perché la fine e il principio sono la medesima cosa siamo sempre nell'origine siamo 
sempre nel senso di colpa siamo sempre nella parola non ne usciremmo mai più non solo 
questa non è prosa non è grazie a Dio nemmeno quella merda detta poesia bisogna fare 
di sé dei capolavori io ho trovato da molti anni da molti millenni in me il deserto e quindi 
sono un deserto che parla a un altro deserto e non più al deserto dell'altro non ho più un 
mank ho un mancato, ho un mancato, tutto qui 

17 

IT- lei prima citava Schopenhauer e poi ha detto alla ragazza in fondo che la volontà è 
sempre negativa 

CB- non è mai buona, attenzione attenzione a le parole non vi fottete con le parole le 
parole sono delle cose propriamente da lasciare stare poi nel linguaggio quotidiano già il 
linguaggio simbolico mi ripugna l'arte mi fa schifo ma come ve lo devo dire? figuriamoci il 
quotidiano mi interessa il patologico un po' 

IT- lei si riconosce nella frase di Nietzsche che dice "giacché come fenomeni estetici la vita 
e l'esistenza sono eternamente giustificati"? 

CB- adesso sono troppo spensierato per pensare adesso a questa cosa così profonda 

IT- è esattamente quello che diceva lei prima 

CB- sì ma non parlavo di vita o di esistenza lì Nietzsche è impazzito 

IT- relativamente 



36 



CB- relativamente ma è quel relativo sì come quella di Einstein di relatività certo 
relativamente einsteinianamente relativo è impazzito sì ma non poteva, se l'è meritato qui 
invece di pazzi ne abbiamo fin troppi che non se lo sono sudato non se lo sono 
guadagnato questo è il discorso e sono squallidi mediocri come i nostri governanti i vostri 
governanti 

IT- comunque lei ha detto una cosa in un'intervista di qualche mese fa l'intervista non 
gliela cito perché magari non se la ricorda ed è molto interessante perché lei ha detto che 
"a scuola insegnano a dire le cose semplicemente è una follia bisogna essere complicati" 
non so se il giornalista l'ha riportata in modo imperfetto 

CB- lo credo bene, questo gli è un farla più che da giornalisti, la scuola è il tempio della 
complicazione come diceva Flaiano "sempre caro mi quest'ermo colle" cos'è a scuola? 
"questa collina m'è sempre piaciuta" è il far fuori veramente tutto quanto è riportare nella 
comprensione nel pratico come avevano introdotto anche i giornali adesso introducono le 
scuole nelle scuole bisogna chiudere le scuole dicono l'istruzione obbligatoria allora cos'è 
la Siberia? davvero qui stiamo scherzando? ma perché bisogna istruirsi su che cosa? e 
poi chi deve istruirmi? lo Stato? e chi è lo Stato? ma chi l'ha votato questo Stato chi l'ha 
eletto? io non ho chiesto di nascere dissento quindi non sono nella storia 

IT- lei ha citato Bacon più volte non ha citato Beckett 

CB- io non sto citando l'uno e l'altro quello chiama e mi dice 

IT- lei pensa che Beckett sia nel teatro quello che Bacon è stato nell'arte e nella pittura? 

CB- Beckett non c'entra nulla secondo me perché ha avuto il torto o la fortuna di essere il 
segretario di Joyce e di non essersi fermato lì 

18 

IT- dal momento che Carmelo Bene in apertura ha detto che si sentiva molto disteso e 
rilassato e che quindi non aveva voglia di far polemiche vorrei appunto fare una domanda 
non a lui magari a me stesso una domanda molto distesa e rilassata 

CB- cominciamo un po' a parlarci col qui dentro 

IT- la domanda è la seguente Carmelo Bene sta per tornare a essere attore? no? 
CB- la macchina la macchina 

IT- la macchina, sta per tornare ad essere la macchina frequenterà alcune piazze teatrali 
come abbiamo sentito nella mia memoria purtroppo lunga purtroppo per me di spettatore 
di Carmelo Bene che comincia da una serata al teatro delle Arti con il Caligola di tanti e 
tanti anni fa ci sono due Carmelo Bene c'è un Carmelo Bene uno e due uno è il Carmelo 
Bene che fa gli sberleffi che ai capolavori gli si avventa addosso e li fa a pezzetti il Don 
Chisciotte la Salomè e via dicendo e c'è un altro Carmelo Bene che direi direbbe Flaiano 
"rovinato dalle buone letture" direi Lacan Derrida Deleuze e via dicendo che invece fa 
qualche cos'altro recita dei copioni come quello che sta recitando stasera molto bene del 
resto tranne un eccessivo ricorrere di personaggi 



37 



Applausi 



CB- no non è vero poi mi spiegate cosa vuol dire il verbo recitare visto che c'è un dottore 
della chiesa teatrica di prosa fatevi spiegare cosa vuol dire recitare perché chi ha 
applaudito cosa applaudiva? cosa vuol dire recitare? è impossibile che io abbia recitato io 
non ho mai recitato nemmen sopra questo teatro queste offese non le accetto reciteranno 
altri ma io non recito recitare vuol dire citare una cosa recitare è essere servi dello Stato 
ma chiariamo a questa povera gente e a tanta gentaglia anzi qui presente a tanti 
analfabeti che recitare vuol dire come recensire censire la cosa citare la cosa imparare la 
cosa di Stato tutto di Stato "c'è un potere del teatro" come dice Deleuze "che è peggiore 
del potere dello Stato" quindi io non ho recitato stasera sono sincero in quanto non sono io 

IT- nel copione che ha recitato stasera 

CB- non ho un copione non è nemmeno al soggetto perché il soggetto non c'è ma è 
possibile che tu parli sempre come dicesti l'altra volta a mixer ti ricordi? hai detto "mia 
nonna diceva" sempre con i problemi di tua nonna parli, accidenti a te ma scusa abbi 
pazienza 

IT- si vede che mi ricordi mia nonna che vuoi farci dunque dicevo ci sono anche dei 
personaggi in questa cosa che abbiamo sentito stasera molto ben fatti 

Applausi 

CB- e bravo io ve lo metto quassù e poi vediamo quanto vi diverte io non diverto nessuno 
non certo per voi qui non avete pagato un biglietto non ve lo potreste permettere quelli 
stronzi che fanno così [applaudono] capito? non ve lo potete permettere 

IT- dicevo nonostante la presenza ricorrente di alcuni personaggi dei quali probabilmente 
alla gente non importa quasi niente il ministero Carmelo Rocca i morti i vivi la burocrazia 
non glene importa alla gente 

CB- ma che cazzo importa a me della gente scusa? a me non me ne frega nulla della 
gente 

MC- fagli fare la domanda 

CB- l'umanità si fa tanto per fare via andiamo 

IT- la domanda è la seguente quali di questi Carmelo Bene uno o due? 

CB- non lo so non me ne importa non è così importante non è interessante non è 
importante Carmelo Bene Carmelo Bene è importante soltanto come deserto è importante 
per quello che non è 

IT- è allora perché siamo qui stasera? siamo qui stasera per fare una passeggiata nel 
deserto 



38 



CB- ma non è vero tu sei nel possibile siete nel possibile Tertulliano dice "il figlio di Dio è 
morto questo è vero" d'accordo? "poi è resuscitato, questo è impossibile, dunque è certo" 
certum est per ciò è vero siete nel possibile non siete nell'impossibile non accetto 
domande dal possibile quale Carmelo Bene il primo o l'altro? uno o due no? i doppi quanti 
sono? sono miriadi non mi basta uno e due a definirmi che stiamo a giocando a tressette 
col morto? 

IT- io trovo invece che c'è un gioco molto interessante che è il gioco delle tre carte 

CB- non è questo, come il primo Stravinskij o il secondo Stravinskij nel primo c'è 
Petrushka nell'altro c'è l'Apollon musagète a me non me ne importa niente di me è questo 
il discorso perché ve ne frega tanto a voi? questa sera siete cascati male ve ne siete 
accorti? credimi ho capito perfettamente soltanto che non mi riconosco né nell'uno e né 
nell'altro io sono uno che non sa ma non faccio il furbo col non sapere non voglio saperlo 
non voglio sapere niente mi sono spiegato? i'g'noro io sono la mia Signora s'ignora s 
apostrofo ignora oh sono signorante sono un Signore 

MC- Franco Cittì 

19 

IT- caro Carmelo innanzitutto vorrei che mi vedessi qualche fila dietro perché non vorrei 
essere in prima fila e che tu mi scambiassi con un giornalista 

CB- ci conosciamo poi come faccio a scambiarti proprio per un giornalista poi? 

IT- la prima volta che io ho sentito dire che tu eri un genio se ti ricordi era quando io e te 
stavamo facendo "Edipo Re" in Africa in Marocco e te lo disse proprio un altro grande 
genio che era Pasolini perché tu sei un genio siccome la signorina prima m'ha anticipato 
un po' anche io prima di te e ho sessant'anni non ho mai creduto né all'Italia ecco perché 
sono uno senza io anche io non sono niente m'hanno distrutto come te come hanno 
ammazzato Pasolini come faranno questo e ancora 

CB- tu sei accattone loro sono gli accattoni e non lo sanno 

IT- se io e te fossimo i primi due a non esserci quante prime file porteremmo con noi? 
CB- fai proseliti? 

IT- io voglio seguirti perché per me sei un genio voglio essere come te 

CB- ma tu a tuo modo lo sei 

IT- io sono sicuro che verranno tutti con noi 

CB- guarda io dico una cosa in questa terra al momento devi pensare che ognuno di noi 
proprio perché, sia un deserto senza limiti e perciò non cerchi fratellanze perché queste 
quando esistono 



39 



IT- ma io ti ho chiesto se c'è una via di speranza insieme a te preferisci che rimaniamo in 
due o che ci seguano gli altri? 

CB- siccome ognuno di noi è unico ed irripetibile esautora, l'importante non è esautorare 
l'altro sapere che tu ci sei ci può essere anche una terza persona che io e te non 
consociamo 

IT- cioè tu pensi che quelli che poi ci seguono sarebbero falsi 

CB- sono tutti falsi Franco Cittì 

IT- questo volevo sapere 

CB- tutti falsi soprattutto sono tanti sono tutti 

IT- lo so non ti preoccupare 

CB- si vergognano a dire che non sono 

IT- in prima fila hanno ucciso un certo Pasolini 

CB- appunto loro sono degli assassini dilettanti sono degli assassini scoreggioni questo 
sono questi signori qui la maggior parte chiaramente 

IT- tanto sono sicuro che tu non avrai neanche la macchina come me andremo a piedi 

CB- ma stai tranquillo non si porrà nemmeno più di andare io credo però non credere che 
io nei miei vuoti io ti penso lo sai? io ti penso in me ma non ti telefono non ci vediamo 

IT- siamo rimasti in due è chiaro che pensi a me 

CB- ma ognuno è solo non solo con la sua solitudine 

MC- monadi dice Cotroneo che ha letto Leibniz 

CB- si ma non è nemmeno la questione di essere delle monadi si tratta proprio di non 
porsi più si può essere solo dei capolavori l'ho detto si può essere anche dei capolavori 
mancati anzi capolavori e mancati 

IT- un'altra cosa quando per me ti considero un genio quello che volevo dirti per me sei 
anche pulito 

CB pulito? sì e perché, certo l'estetica e l'etica sono la stessa cosa, dovessi fare il conto di 
tutta la merda che c'è qui dentro certamente escluderei Franco Cittì stai tranquillo 



40 



20 

IT- io vorrei domandare il colore che lui riesce a mettere nella voce proprio perché non è 
ed è perché non è essere per non essere vorrei sapere la tecnica che usa non c'è perché 
quando è una cosa creata al momento senza essere ma quando ecco qui il busillis ma 
quando usa i microfoni c'è qualche cosa di strutturato o anche lì viene per caso? 

CB- m'ero perso m'ero perso 

IT- e allora sono riuscito a dire quello che volevo dire 

CB- no no mi ero perso a prescindere perché lei ha parlato? ma lei deve parlare ancora? 
ha parlato? non me ne sono accorto 

IT- non esisto come lei 

CB- va bene facciamo progressi da work in regress c'è qualcun altro che comincia ad 
avere dei dubbi o no? 

21 

IT- questa non è veramente una provocazione volevo chiedere il suo livello di 
comunicazione quotidiana 

CB- mio? non vedo nessuno 

IT- se lei deve chiedere alla portinaia di innaffiarle i fiori 
CB- non vedo la portinaia non ho fiori 
IT- se si va a comprare due etti di insalata 
CB- non mangio insalata non la compro 
MC- non ha quotidiano 

CB- non ho quotidiano è vero perché non ci crede? non ci creda chi se ne fotte ma perché 
non vuol credere non mangio l'insalata come Maramao sono morto per quello, non sono 
dei calembour questi sono schiaffi alla vita alla vita puttana e mediocre 

22 

IT- io credo che la serata sia per me ma forse anche per qualcun altro sia leggermente 
imbarazzante e credo che io penserò a questa serata con una certa tristezza perché lui è 
un mio compagno di infanzia lui non lo sa ma lo è stato è stato un mio compagno di 
infanzia di gioventù ha accompagnato la mia gioventù l'ho ammirato molto ricordo quando 
scandalizzava il pubblico del Durini di Milano facendo il Pinocchio adesso dice ad una 
ragazzina scusi dall'alto della mia età di "andare a dar via il culo" e non succede 
assolutamente niente cosa è successo perché è successo questo? nello sproloquio di 
Carmelo Bene 



41 



CB- ad una ragazzina io avrei detto? 
MC- si tu hai detto vada a farsi 
CB- a una ragazzina? 
MC- sì, alla quale io chiedo scusa 

CB- io ho detto ad una ragazzina? ma scusi sarebbe una cosa così deliziosa non capisco 
non l'ho detto ma perché? ma via, ma nemmeno nel culo ma nemmeno nel culetto? 

23 

IT- [interviene la ragazza del culetto in discussione] il suo culetto è indubbiamente meno 
delizioso del mio 

CB- ma certamente ma certamente viva Dio oh oh vedi? vedi come vengono fuori c'è 
qualche altro culo che vuol parlare? 

24 

IT- io ho segnato due limiti Carmelo Bene che scandalizzava con poco e Carmelo Bene 
che non scandalizza più con niente 

CB- no basta con gli scandali 

IT- io voglio chiedere una cosa 

CB- basta con Gesù basta con Gesù 

IT- in effetti io non l'ho neanche citato io Gesù 

CB- non era generoso Gesù non spendeva non ha dilapidato quello che io ho dilapidato 
IT- non aveva la carta di credito 

CB- non è vero aveva suo padre questo è il peggio io sono orfano 
MC- farlo finire di parlare 
CB- ma perché deve parlare? 
IT- ma perché no? 

CB- così sentiamo sempre solo la voce del solito culo, cambiamo 

IT- ma non lo sono sono dalla parte normale 

CB- parli da un altro orifizio va bene ma cambi orifizio 

IT- sto usando l'orifizio destinato all'eloquio ti viene il dubbio di essere in una posizione di 

42 



spaventevole retroguardia? 

CB- sì assolutamente vado più indietro proprio, l'avanguardia è storica est è storica 

IT- sei scivolato perfino nel basso enigmismo con s apostrofo ignora ai detto delle cazzate 
sei un tuttologo di cazzate mi dispiace anche perché ogni tanto in questo vaniloquio in cui 
ha detto "l'arte è sempre stata borghese" che non vuol dire niente è una cazzata è solo 
una cazzata 

CB- scusa ma tu sei un'artista? 
IT- no 

CB- e che cazzo ti interessa a te dell'arte? ma vaffanculo vai vai vai vai ma li mortacci tua 
cosa ti interessa? ma via basta diglielo Franco alla romana li mortacci sua non è un'artista 
che glie frega dell'arte a 'sto stronzo oh vaffanculo basta sono venuto qui per disgustarmi 
oh voglio vomitare oh siate un cesso "cessi" diceva Totò "cessi la banda cessi" 

25 

IT- lei si immagina invece se vomitasse tutto il teatro addosso ad lei cosa succederebbe? 
Applausi 

CB- bella questa vomitata di massa se il teatro vomitasse tutto si vomiterebbe addosso mi 
spiego ci provate? perché dalla galleria come fanno? siete armati di vomito a getto? ma 
sarebbe opportuno io mi vomito sempre addosso ve lo sto dicendo le parole sono in libertà 
qualunque tuttologia è cazzata e qualunque problema è un falso problema poi una volta 
tanto in questa trasmissione si sta parlando davvero di cazzate finalmente era l'ora di 
riconoscere che si parla sempre di cazzate questa sera stiamo dicendo che non stasera 
sono cazzate ma che sempre si parla soltanto di parole cioè di cazzate senza che si 
offenda il fallo 

26 

IT- questo non è vero non sono state dette soltanto cazzate neanche da parte di Carmelo 
Bene perché questo è il lato più triste della cosa che appunto nello sproloquio fluente 
inarrestabile ogni tanto affiorano magari in un sorriso in un'auto ironia affiorano dalle verità 
cioè lì c'è un pagliaccio che ha dentro tutto sommato io credo ancora qualcosa di vero 

CB- "ha del metodo" Polonio in Amleto la sua follia del metodo 

IT- non c'è contraddizione tra essere un genio e dire cazzate 

CB- assolutamente no mi manca la coerenza non ce l'ho non la voglio te la regalo tutta 
vecchio tienitela vecchio la tua coerenza non ho coerenza ecco non sono dalla parte del 
potere non ho poteri io sono incoerente come l'aere più dell'aere 

IT- ma non è vero 



43 



CB- è allora parlati addosso tanto non ti sento ma basta ma finiamola con questi peti sono 
qui per trascendere trace sei già trasceso ma del trascendentale kantiano non di quello 
heideggeriano qui c'è troppo puzza di Dio 

Mugugni 

CB- oh che fedeli che fedeli però se io fossi un musulmano non avreste osato vero 
dissentire? tagliamo la parola tagliamo i fili non abbiamo niente da dirci sono qui per 
questo sono qui per dire basta sono tornato anche in scena torno ad essere osceno in 
scena perché vi chiodiate nei crani vuoti vostri che non c'è niente da dire tout est dit ma 
l'osceno non ha epoche e non vuole scandalizzare nessuno scioccone scioccone dall'alto 
dei miei millenni devo scandalizzare questo scioccone? 

27 

IT- perché ha scelto di vivere a Otranto? 

CB- è falso io non vado mai a Otranto io non frequento Otranto posso passarci un giorno 
come posso passare da Roma né più né meno 

28 

IT- soltanto due parole Carmelo Bene è un genio i personaggi di oggi tipo Sgarbi sono figli 
del signor Bene 

CB- ognuno ha gli aborti che merita 

IT- perché non fa dei remake delle sue opere? 

CB- torno in scena apposta con una summa teatrica non delle stesse cose ma vi sono 
delle citazioni dei picchi di tutto quello che è stato il mio teatro però continuo è un work in 
regress cioè a proposito dell'infanzia fino alla stagione 96-97 

IT- grazie 

CB- prego 

29 

IT- è stato detto a proposito di un ritorno alla schiavitù di un sentimento di schiavitù che 
forse c'è in giro necessità così da parte tua che [alcuni politici] sono in fondo tremendi ma 
sono stati esperti erano accorti hai detto che Poggiolini in fondo era un genio 

CB- di [alcuni politici] non ricordo di Poggiolini senz'altro di Totò Riina 

IT- ecco appunto c'è un limite alla mostruosità negativa del genio? 

CB- no ma non è nel negativo essi possano essere nel negativo io intendevo solo dire 
altra cosa, in questa acquiescenza in questo nullismo in questo bagno di omologazione di 
Stato va bene? dove poi la grande vacanza cos'è se non quella di Stato? chi è dello Stato 
che manca a se stesso? lo Stato tra l'altro quindi, io dicevo che vi sono che guizzano al di 
là del bene e del male purché si accetti al di là del bene e del male ecco si deve per forza 



44 



accettare al di là della coscienza applicata al di là della demagogia democratica al di là 
della democrazia in tutti i sensi deprimente e depressa al di là di nostalgie imbecilli di 
tirannidi eccetera io trovo davvero che Poggiolini e Riina abbiano un magnete abbiano un 
carisma o xàpioua che dir si voglia che non hanno con tanti condomini della nazione 
italiana l'Italia è un condominio di piattume e di piattole rompi coglioni e insensate e 
squallide insignificanti esse sono, la patologia non il simbolico come linguaggio quindi 
l'arte non mi interessa più va bene? perciò dico voglio essere sono un capolavoro mancato 
mancato ma un capolavoro per Dio sì non mi interessa nulla non mi interessa il simbolico 
come linguaggio artistico non mi interessa la poesia il poetico non mi interessa l'anima 
bella non mi interessa nemmeno il quotidiano come linguaggio mi interessa quale 
linguaggio? il secondo cioè mi interessa il patologico Riina e Poggiolini sono due grandi 
sommi casi patologici e in un'epoca che non produce più niente di umano essi sono forse i 
due soli uomini degni della mia attenzione patologica attenzione del mio studio clinico del 
mio tributo, tutto qui 

MC- abbiamo finito ringrazio tutti quanti ringrazio Carmelo Bene che sarà a Verona non mi 
ricordo quando 

CB- non importa il tempo non esiste! 
Fine 



45 



Capitolo III 

Partecipazione di Carmelo Bene al Maurizio Costanzo show 1995 

"Uno contro tutti" 



46 



MC- ben arrivato prego, ecco questo è il libro "Opere" adesso lasciamo all'autore la libertà 
di parlarne di questo libro 

CB- la libertà no la detesto continuo a detestarla finiamola con la libertà con la libertà di 
stampa quando la stampa si deciderà a privarsi della libertà di stampa sarà fatta, 
l'informazione cioè ecco basta con l'informazione non facciamo stasera dell'informazione 
disinformiamo se ci riuscite a casa non solo qui basta anche con la cultura intesa come 
colonizzazione basta col governo basta con lo Stato basta col cittadino basta con le 
cittadinanze quindi, intanto ho avuto agio di constatare nel profondo sud del sud dei santi 
come io l'appello che l'onorificenza coincide spesso con l'oltraggio dunque un classico mi 
trovo mio malgrado stipato non poi tanto, cioè in buona compagnia nei classici Bompiani 
così ancora qui vivente accanto ad Alvaro a Flaiano Savinio a Thomas Eliot soprattutto, il 
classico è quello che si dà a una volta per tutte e qui chi mi parla è un barbaro con delle 
simpatie per il neoclassico ma il classico è quanto appunto è eterno non conosce 
attualismi non conosce quindi l'attualità non conosce contemporanei non è un best seller 
non sollecita rincorse agli acquisti alle strenne offre un grande vantaggio se no resterebbe 
davvero un ibrido come qualcuno ha stupendamente definito il classico "tra il barbarico e il 
neoclassico" il vantaggio è questo ecco di non aver contemporanei dal momento che uno 
è eterno voi perdonerete ma io mi sento qui stasera come l'unico eternamente vivo senza 
contemporanei il classico esonera dal contemporaneo mi dispiace per voi non è un 
dispetto non è Carmelo Bene a dispetto di tutti ma esonerando quindi dal contemporaneo 
non mi resta che con tanta agàpe più che schopenhaueriana comprendere senza perciò 
immedesimarmi una platea di morti destinati all'attualità alla cronaca dannati a, e 
condannati all'informazione che come sempre "informa i fatti" diceva trent'anni fa già 
Jacques Derrida "non informa mai sui fatti" anche perché i fatti non accadono mai Aristotile 
docet "non conta la veridicità di un fatto accaduto ma il convincimento che il messaggero 
di questo fatto riesce a trasmettere" e quindi i fatti non contano poi c'è un discorso sull'atto 
e l'azione magari lo affronteremo meglio dire ci affronterà sono sempre le cose è sempre 
un esterno che ci visita noi siamo visitati il discorso non appartiene, lo ripeto per 
l'ennesima volta, all'essere parlante e dunque da eternamente Nosferatu ormai cioè vivo 
ahimè per sempre, oh parete proprio morti 

applausi 

MC- glie l'hai detto ci hanno creduto 

CB- è ora che ci comincino a credere drogati come sono usciamo una sera dalla tirannia 
delle plebi è molto ben detto l'ha detto anche un grande poeta ma siccome ha troppi 
nemici ecco "basta" ripeto "con la tirannia delle plebi" le masse devono capire che 
attraverso i media sono ormai non più consumatrici ma consumate cioè consunte 
addirittura torniamo di nuovo al cimitero, no no un obitorio un po' allegro? ma mi diverte mi 
diverte a dispetto di tutto intendendo del tutto anche i tutti le eccezioni si confermano 
regole, in questo "Opere" di tal Carmelo Bene base è la letteratura sletterata cioè la 
discrittura lo scritto è sempre lo scritto del morto orale quindi letteratura teatro in quanto 
essendo io il teatro non ne so nulla del teatro il teatro non può conoscere il teatro così 
come la felicità non è felice l'ho detto mi pare già altre volte questo così come il cinema 
non sa di cinema così come tutta la rivoluzione più importante che ritengo di aver 
apportato nella concertistica al di là dello sprechgesang del post Schònberg fino alla 
macchina attoriale ecco che l'amplificazione forse ne sarò parlato in seguito tra breve ecco 



47 



questo della musicalità questo dell'aldilà della voce non solo "della parola prima delle 
parole" come avrebbe detto Artaud e "della parola dopo delle parole" questo scavalcar la 
parola questo sgambettare il linguaggio ecco se no si finisce davvero non soltanto nel 
quotidiano ma dicono "ben che vada" e perché ben che vada? ben venga il patologico 
insisto ancora una volta, si rischia il simbolico cioè si rischia ancora l'arte e invece verremo 
a sapere forse anche stasera come nessuno è autore d'alcunché come non si dà opera 
d'arte come non si può produrre, dal momento che ci si sprogramma continuamente un 
capolavoro come non resta che essere un capolavoro, via agli zombi 

1 

IT- caro maestro dal basso di questa platea di cadaveri sorge spontanea una domanda 
CB- è già una fortuna tu non sia interrato 

IT- infatti ci manca la lapide come dice il poeta "dateci una lapide" e siamo a posto 

CB- scontato il paradosso che noi non potremmo parlarci perché al mio posto ci fosse 
Jhonn Donne o Shakespeare o Marlowe non potresti interpellarlo, in teologia si danno solo 
domande mai risposte quindi parla e risponditi prego 

IT- si può essere normali e vivi? 

CB- normali e vivi nell'eterno? 

IT- anche nel breve termine 

CB- si può esserlo nell'eterno ritorno si può esserlo anche nel ritorno dell'eterno il classico 
ritorno dell'eterno 

IT- questa quante caselle? 

CB- risponditi 

IT- lei chiaramente è un folle dentro di lei c'è un pazzo sì? 

CB- tutti gli zombi danno di folle ai classici sono il primo classico a beccarmi di folle 
vivente vivente anagraficamente però 

IT- citando il suo amico Shakespeare 

CB- non è mio amico non è nemmeno nemico siamo tra classici 
IT- ma nella sua pazzia c'è del metodo? 
CB- la pazzia di Shakespeare? sua di chi? 
IT- no sua 



48 



CB- non può parlare con me prova a parlare con te stesso te l'ho detto, io sono solamente 
qui da spettatore e poi non si può recensire un classico 

IT- scusi Costanzo ma quello che è accanto a lei è matto? 

MC- che posso dire io, no 

IT- come fanatico ammiratore di Carmelo Bene vorrei sapere appunto, c'è del metodo 
nella sua pazzia? 

CB- non c'è né pazzia né metodo io credo ma ripeto non si danno risposte in teologia devi 
risponderti ognuno si risponda 

IT- io che mi rispondo? riprendendo la vecchia battuta dall'altra volta la domanda che 
sorge spontanea è questa "ma lei è finto o tinto?" 

CB- io dovrei rispondere? 

MC- Roberto prova a risponderti c'è metodo nella sua follia? 

IT- mi sento talmente inferiore al classico Bompiani Bene che veramente non oso darmi 
una risposta anche perché la risposta potrebbe essere così crudele che mi può 
comunicare che ho sbagliato la mia vita 

CB- perché no? perché indovinarla? la vita 

IT- che forse sarebbe più divertente 

CB- indovinala grillo continua a indovinare basta con i quiz questa non è serata 
silenzio del pubblico 

CB- pazienza con i morti agitati c'è un'irrequietudine dei morti anche, come no 
2 

IT- all'inizio delle sue mille e seicento pesanti pagine c'è una frase 

CB- non sono tutte mie non sono mie quelle mille e seicento pagine intanto non sono mie 
nemmeno una 

IT- c'è una frase che secondo me è assolutamente assurda "il talento fa quello che vuole il 
genio fa quello che può del genio ho sempre avuto la mancanza di talento" uno scrittore 
che lei certamente non ama e che forse non conosce nemmeno che è Paul Valéry aveva 
detto "il talento senza genio vale poco ma il genio senza talento non vale niente" vorrei 
sapere come rispondere a questo? 

CB- no, le risposte spettano ai morti 



49 



IT- cioè lei è un genio o un talento? 

CB- però non vorrei nemmeno delle polemiche "lei non conosce Valéry" conosco Valéry 
certo ma non ci frequentiamo nel limbo 

MC- quando lei incontra Valéry si gira da un altra parte 

CB- non è che si gira ci si attraversa 

IT- lei dice invece che lei non ha talento ma ha genio? io credo invece che lei abbia molto 
talento come ha dimostrato in tutta la sua carriera e anche un certo genio soltanto che 
quell'equilibrio che esiste tra il suo talento e il suo genio è completamente sballato e da 
questo derivano tutti i suoi problemi 

CB- una bella risposta se le piace le piace come risposta? 

IT- mi piace mi piace molto come risposta 

CB- bravo 

applausi 

CB- io sono qui per contentare l'irrequietudine dei poveri morti quindi tutto quello che vi 
piace come vi piace, non mi spiace più nulla tutto mi piace quello che mi spiacque purché 
si resti teologicamente corretti 

IT- soltanto un'altra domanda se mi dà ancora 30 secondi 
CB- ma perché no avanti indietro non c'è il tempo non esiste 

IT- tra tanti cattivi maestri che lei ha avuto e ne ha avuti terribili, tra cui alcuni che forse 
all'inizio avevano detto delle cose importanti per esempio questa frammentazione della 
parola che lei fa in sillabe all'inizio poteva anche essere un fenomeno interessante fatto da 
lei devo dire che lo trovo assolutamente noioso e molto ripetitivo c'è un maestro buono che 
lei ha avuto e lo si sente ed è Cèline c'è una pagina di quella follia che si chiama 
"autobiografia come ritratto" in cui si sente pesantemente l'influenza di Cèline quando lei 
parla della fisiologia dell'importanza della fisiologia della frattura della tragedia 
dell'interruzione della tragedia soltanto che Cèline va direttamente in fondo quando Cèline 
deve veramente dire delle cose terribili non cerca di adoperare la retorica o la falsa 
retorica che lei adopera ma dice assolutamente la verità quando Cèline parla della 
fisiologia e dice "la sola cosa che ci dà il senso dell'essere è l'odor de la merde" lui lo dice 
direttamente questo odor de la merde e non fa tutti i giri che lei invece è costretto a fare 
perché altrimenti se non facesse questi giri non esisterebbe e arriverebbe finalmente al 
suo empireo che è la non esistenza 

CB- ma se le piace tanto continui pure a gustarla questa merda, morti e coprophages 
MC- tu ritieni di non rispondere mai? per regolarmi io con i tempi 



50 



CB- sono eterno non possono parlare con l'eterno 
3 

IT- caro scaffale ho visto poco tempo fa "Claro" di Glauber Rocha dove lei caro scaffale 
aveva un ruolo straordinario poi ho visto "Edipo re" ho visto il suo cinema straordinario e 
quando penso a quello che poteva essere il suo cinema e che non è stato perché è stato 
interrotto ecco io sto male come zombi forse come morto cioè anche Glauber Rocha 
anche Pasolini anche quel Carmelo Bene è morto? quello che non è qui quello che non è 
teatro quello che era cinema quello che pensavo cinema 

CB- non devo rispondere non è una risposta questa, lo sto dicendo a lei giustamente, è 
altrove anche è soprattutto altrove lì non c'è niente l'ho premesso non c'è niente nessuno 
è autore di qualcosa non si dà opera d'arte lo chiariremo magari meglio o ci chiarirà ci 
illuminerà un po' dopo via via senza vento 

IT- perché il cinema è rimasto una meteora nella sua vita, una comparsa? 

CB- ma il cinema, non è una risposta questa è una meteora una comparsa una 
controfigura di se stesso non c'è set che mi contenga 

IT- posso essere non convinto? 

CB- non c'è nemmeno un set che mi escluda, vede essere di qua e di là dalla macchina da 
presa questo è porsi seriamente il cinema cioè giocosamente ecco chi non è di qua e di là 
non vedo cosa abbia a che fare col cinema intendendo per cinema l'immagine in 
movimento ma l'immagine mi fastidia l'immagine è volgare andiamoci piano con la cultura 
andiamoci piano anche con l'arte perché al di là del suo decorativismo della sua 
consolazione ecco ha ben poco da offrirci bisogna essere, superar se stessi tutto 
sommato non si tratta di superarsi qui in un calembour, superando se stessi si supera la 
coscienza e quando si è nella coscienza pura davvero si è per sempre e non si è più 

MC- maestro ci fermiamo un attimo per una cosa vile i consigli per gli acquisti 

CB- vilissima ve li sconsiglio 

MC- va beh lui li sconsiglia ma va bene così 

CB- ma fate quello che volete tanto siete consigliati? siete acquistati non è che acquistate, 
acquistate un cazzo 

MC- e riprendiamo questo Carmelo Bene a dispetto di tutti stiamo parlando di questo suo 
volume pubblicato da Bompiani che si chiama "Opere" 

4 

IT- io vorrei fare un'osservazione sulla coincidenza che esiste tra il genio di Carmelo Bene 
e le posizioni più avanzate dell'architettura oggi ma prima di fare questo magari in un 
secondo intervento vorrei domandare a Carmelo Bene prendendo spunto di quanto ho 
letto nella antologia "La fortuna critica" di Oreste del Buono, Oreste del Buono dice 
"abbiamo un genio in Italia e non lo meritiamo cosa ne facciamo? un genio è inutile 



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ingombrante preoccupante nella nostra stupida società magari dannoso infatti non rispetta 
il sacro dei luoghi comuni di destra e di sinistra la soluzione più indicata" ecco la domanda 
"la soluzione più indicata per contenerlo questo genio paralizzarlo neutralizzarlo il dannoso 
Bene sarebbe probabilmente tributargli un grande successo decretargli un successo 
veramente popolare" ecco io domando questo che lei sta avendo qua al Costanzo show 
non è un successo veramente popolare? 

CB- a Zevi rispondo perché sebbene defunto in quest'occasione, è una persona ci sono 
anche delle persone defunte alle quali io tributo una devozione particolare mi consentirete 
non dico lasciateci soli un attimo ma mi piacerebbe 

applausi 

CB- mi interessava il fatto sull'architettura visto che gli architetti andrebbero tutti 
defenestrati 

IT- per l'architettura parlo di quello che Bartolucci chiama "il massacro dei classici" che 
proprio è caratteristico 

CB- ero un ragazzo lì 

IT- non ti sei mica guastato col crescere 

CB- no no poi una volta classico non si pone più 

IT- e dice "ha insegnato" lei Carmelo Bene "il gusto e la fatica il sapore e la malattia 
dell'estraneità alle regole sociali" è quello che ha fatto l'architettura moderna la malattia 
della estraneità alle regole sociali 

CB- è più perfetto detto da lei che non da Oreste del Buono, e qui bisogna avere, del 
Buono ne ha, ma bisogna avere un bel ventaglio di carte da gioco sì davvero non capisco 
cosa c'entrino le celebrazioni ecco il classico come celebrazione Goethe m'ha sempre 
divertito definirlo l'assessore al classico per eccellenza lui è assessore a Weimar, 
quand'era fastidiato i tedeschi gli dicevano preoccupati gli riferivano della campagna di 
Prussia tutto andava male la Germania va a rotoli i morti ormai coprono i vivi, Goethe 
sbottava sempre un po' impazientemente si spazientiva via "ma che vogliono i tedeschi 
hanno me!" ecco ora non si può non si può rivolgersi non si può ri-volger'si ecco altrove 
non resta ancora che chiudere gli occhi e guardarsi dentro ecco nel buio nel grande teatro 
che è appunto solo il vuoto e il buio è qui forse c'è una certa liason con certa malattia 
sanissima di tanta architettura se alludiamo all'EUR o a quanto di non indecente sia stato 
fatto meglio se fatto in un periodo fascista come loro dicono loro lo chiamano fascista 
perché io sono anti storicista per cui, la storia davvero è una cosa raccontata da un idiota 
"strepito e furia" con Macbeth per dirla che non vuol dire niente quindi la narrazione storica 
dei fatti oggi poi si illudono siccome ci sono i computer siamo nell'apogeo informatico 
siamo su questo have list di nulla tutto sommato i tempi si stringono cosicché anche la 
storia può essere letta e riletta anche nell'immediato, no la storia è fuori dall'immediato è 
fuori dai fatti "è sempre nella narrazione mai nel racconto" aveva ragione un genio Pizzuto 
un questore vice presidente dell'Interpol Antonio Pizzuto la storia è sempre nella 
narrazione dei fatti e aggiungerei io anche nell'infinita serie di altre possibilità che per 



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affermarsi arrogandosi l'esito di una azione ha estromesso, non è vero che l'esito fiorisca 
dall'intento ma sono stato scritto da qualche parte, essere appunto il contrario il contrario 
verificarsi cioè l'intento fiorire dall'esito 

IT- ma questo non significa essere creativo e critico allo stesso tempo? 

CB- sì, scampando però a quella critica che il cosiddetto famigerato teatro di regia ha 
sostituito mettiamo a teatro ecco il teatro io non so cosa sia io sono il teatro come faccio a 
saperlo? l'abbiamo già detto ecco scampando quello senz'altro sì non esiste che una 
critica d'arte che non sia artistica e non esiste un critico che non sia un'artista, Zevi non 
perché sia qui tra voi zombi è un'artista ma quest'operina [indica il libro "Opere" di Carmelo 
Bene] questa summa che non mi appartengono anzi che mi estromettono attraverso la 
summa delle quali mi sono sottratto proprio sottratto davvero all'esserci al presenzialismo 
alla scoreggia drammatica della rappresentazione di Stato a tutte queste belle menate 
eccetera, senz'altro è un'artista dicevo ma qual è allora dice "c'è mai un compito?" no 
perché non c'è nemmeno quell'altra balla del dover essere bisogna superare anche il 
dover essere superare la famiglia solo a pronunciare famiglia famuli gli asserviti il 
condominio il nucleo è tutto così ormai consunto davvero ecco perché poi c'è grazie a Dio 
lo stato democratico che traballa perché non poggia più su una responsabilità ma sulla 
totale irresponsabilità domestica viva Dio viva Dio viva Dio ecco superare se stessi 
superare l'arte quale critico d'arte questo lei me lo può insegnare senz'altro nell'arte 
figurativa plastica o visiva di quanti critici d'arte si può dire che abbiano superato se 
stessi? 

IT- non hanno superato la struttura 

CB- essi brancolano ancora tra le strutture non hanno rovinato le rovine le rovine che 
hanno al posto del cervello chiaramente, oh se rischia di risuscitare Zevi stasera 

MC- Lorenzoni prego, è un insegnante che ha pubblicato anche un libro che vive in 
provincia a fare la sua professione 

CB- la si domandi la si interroghi 

MC- il maestro accetta la domanda 

CB- non la si interroghi, si interroghi da sè 

MC- ah, si domandi da solo si autodomandi 

Cb- sì, siamo sempre lì cioè sono sempre lì, essi gli zombi 

5 

IT- io volevo fare forse una considerazione più che una domanda se lei non vuol 
rispondere, parla in un suo libro di Otranto e dice "magnifico e religiosissimo bordello casa 
di cultura tollerante influenze islamiche ebraiche arabe turche cattoliche" e poi ad un certo 
punto aggiunge "solo scontato questo grandioso bisticcio etnico che si può continuare a 
seguirmi" lei oggi dice che non possiamo seguirla 



53 



CB- ma per un'altra ragione io sono un classico 

MC- da questo momento lui è un classico non so più come dirlo è un classico 

CB- non prescindiamo da questo paradosso con tanto di chapeau al paradosso en tant 
que fa parte mi pare la frase citata, poi si risponde da sé medesimo perché lei è un 
medesimo io non più, dicevo poi si risponde da sé, qualunque forma di autobiografia 
qualunque autobiografia è immaginaria e di conseguenza a me non rimane che 
sconfessare o sconfessarmi continuamente bisogna impugnare la contraddizione bisogna 
vivere soltanto la contraddizione e vivere solo la crisi che non sia quella di palazzo 
Madama o di palazzo Chigi o delle camere o delle soffitte mi spiego? bisogna farla finita 
con le cittadinanze io non sono mai stato un cittadino quindi dal pomodoro tributatomi 
all'insulto all'onorificenza soprattutto quella fatta anche in buonissima fede ci corre niente è 
un tutt'uno, nessuno Stato al mondo, quello che è Stato è stato, potrà mai irreggimentarmi 
ecco non si può poi irreggimentare un classico come fa uno stato contingente di cose 
catastrofico per di più mi risulta almeno che sia così io non esco non frequento mi 
disapprovo continuamente quindi non sono autore di nulla lo ripeto ma so che le cose non 
vadano molto bene nella vostra economia nelle beghe vostre condominiali qualunque 
autobiografia mi diceva essere immaginaria noi non possiamo ricordare l'infanzia noi 
quando ricordiamo l'infanzia la ricordiamo da adulti adulterati in ogni senso è un'arroganza 
è un'arroganza ritenersi proprio autore di qualunque cosa 

IT- siccome noi invece questo problema del bisticcio etnico 

CB- ecco il bisticcio etnico, delle voci mi attraversano purché "questa etnia" come direbbe 
Deleuze "sia" davvero "l'universo" o sia un pluri universo perché un universo solo è poco in 
tal senso "a me spetterebbe davvero" diceva Majakovskij "secondo il mio grado" il suo "un 
monumento da vivo" che cosa me ne faccio di una strada o una piazza non so che 
farmene io non son femmina da strada, si risponda bisogna sputarsi in faccia 
continuamente lo faccia tutte le mattine fino alla sera dalla sera alla mattina anche nel 
sonno contraddirsi continuamente sfuggire non essere mai sé stessi non fermarsi mai così 
soltanto si è nell'immediato questa è la volontà di potenza possibile, energia è un 
irrequietudine che voi morti che forse vi conosce ma che voi morti ancora non vi 
riconoscete, nel sud nel profondo sud del sud del sud dei santi, veniamo un po' a capo di 
una cosa un'altra l'altrove sempre mi attraversano delle voci continuamente e non mi so 
non mi so che tacere d'altra parte non saprei che dire e quindi non restami che 
spropositare, fino al settecento l'editoria era ben poca cosa e un libro costava davvero un 
patrimonio e quindi l'orale ha avuto sempre un ruolo da Adamo in poi notevolissimo si 
viveva davvero senza strutture fuor da ogni struttura si ballava il ballo di San Vito dei buchi 
neri del linguaggio delle contraddizioni, dopo il settecento nell'ottocento comincia ad 
allargarsi va bene? questa sciagura editoriale e quella delle gazzette anche 
dell'informazione dall'altra parte inimica di quella cultura la demoliremo poi la cultura se ne 
avremo il tempo e così si spaccia via via l'orale ed ecco che lo scritto diventa lo scritto del 
morto orale si dimentica che il significato non è il significante si dimentica proprio il "corso 
di linguistica generale" del ragazzino Ferdinand de Saussure si dimentica questo e ben 
altro e quindi l'orale perde davvero sé stesso senza riuscire a perdersi come faceva una 
volta rinunciando a comprendersi nel santa ignoranza, il sud del sud dei santi ecco non è 
soltanto un luogo etnico è un luogo dove l'ignoranza ha conosciuto direbbe Bergamìn "una 
decadenza irrimediabile" ormai perché con l'editoria poi che va avanti l'informazione che 



54 



va avanti che galoppa informando sempre i fatti e mai dei fatti o sui fatti eccetera eccetera 
eccetera da queste cose siamo stati già detti mi spiego? ha guadagnato che cosa? ha 
guadagnato quel minimo di alfabetizzazione ecco la critica ecco l'alfabetizzazione ecco ora 
l'alfabetizzazione non è la cultura perché cultura viene poi da colonizzare eccetera da colo 
non da culo intanto e quindi questo po' di alfabetizzazione ha creato una massa una volta 
diciamo nemmen tanto poi così disposta alle elezioni cioè ad eleggere, questi hanno detto 
siccome alla camera e al senato sanno appena firmare questa è la loro alfabetizzazione 
sono degli ignoranti voi lo sapete va bene? da zombi rispettabili ma lo sapete meglio di me 
lo sono sempre stati io nell'eterno ve lo posso assicurare lo saranno sempre ogni futuro è 
già trascorso fuorché l'immediato quest'attimo questo, questo qui, questa grande massa 
ha detto ma ha cominciato a dire ma a scoprire che l'uomo non è nato per lavorare intanto 
magari senza nemmen pensarci su ma proprio perché depensata così ha abbandonato la 
dignità della povertà della miseria non se la sente davvero, il sud era accusato sempre di 
indolenza "non hanno voglia di lavorare" e qualcuno m'ha chiesto in una di queste 
sciagurate cerimonie appunto di onorificenza "vogliamo lavoro" e chi me lo chiedeva aveva 
sì e no 16 anni dico "miserabile non ti vergogni?" ma come si fa a lavorare? a pensare di 
alzarsi la mattina e poi eccetera la sera distrutti distrutti da un lavoro che non ci compete 
che non è l'uomo verremo poi all'uomo non è certo una bellezza l'uomo ma intanto 
sarebbe il caso di riguadagnare l'uomo queste masse per tornare al sud del sud dei santi 
ma il sud non è altro che una cartina tornasole dell'intera Europa che cazzo voglia dire 
Europa ancora io non lo capirò mai, nell'eternità non l'ho mai capito ho conosciuto Europa 
sì va bene ma non l'Europa, ecco quindi queste masse hanno fatto dei conti un po' 
maldestri siamo retti e governati da una massa di ignoranti di imbecilli di persone 
antiestetiche cioè di non persone estetiche non hanno nemmeno un'etica da rivendere 
dicono o simulano di avere anche compulsato Thomas Hobbes ma non è vero, né come 
Leviatani, ecco essi sono la parodia al potere ma gli altri neanche con il "De Cive" ma 
Hobbes poi una grandissima revisione e messa in crisi del linguaggio come lo è tutta 
l'opera di Nietzsche tutto sommato vero? questi ma cosa hanno scoperto? ma a questo 
punto votiamo votiamo votiamo a furia del voto voto votato sono votato facciamoci votare 
facciamoci eleggere sono passati a candidarsi tanto appena alfabetizzati non rimane che 
candidarsi pur di non far niente è questa la fine dell'ltalietta dello stivale dell'Europeina 
ecco del mondicino quello di essere passato da elettore a candidato a eletto "tanto siamo 
pari" e così le masse vengono anche qui da Costanzo a lasciarsi distruggere non da 
Costanzo perché a Costanzo non rimane che, lo vedo spesso allibito non gli resta che 
prenderne atto tutto sommato di queste masse che si credono protagoniste e invece sono 
davvero consumate sono in balia di quel tritatutto che è il linguaggio nemmeno del 
simbolico che per me ripeto è anche ripugnante cioè l'arte hanno smarrito ogni senso 
patologico del crimine non abbiamo più bei condomini criminali non abbiamo dei criminali 
rispettabili più a livello di interesse da atlante di medicina legale no no abbiamo dei falliti 
come criminali ora poi che hanno sistemato tutta "Cosa Vostra" lì o quasi tutta addio 
rispettabilità davvero le masse se la passano giustamente malaccio qualcuno ed era 
anche lui un genio mi pare abbia detto appunto "la democrazia a differenza di altri sistemi 
reggitori è quella situazione politica e social-politica dove il popolo viene preso a calci dal 
popolo su mandato del popolo" essere zombi ed essere anche democratici repubblicani 
davvero è ripugnante 

IT- penso che di fronte a dei grandi problemi per esempio noi ce l'abbiamo questo 
problema 



55 



CB- voi zombi 

IT- sì noi zombi del bisticcio etnico da creare, io mi rivolgo ad un classico a me la sua 
storia il dire che lei è nato a Otranto e ha raccontato questo di Otranto questo miscuglio 

CB- no no io ho misconosciuto poc'anzi questo una voce, le autobiografie sono 
immaginarie e poi siamo di nuovo nell'eterno e poi dopo come fa a nascere chi è eterno? 

MC- almeno questo lo capisco benissimo però io voglio salutare comunque ma lo saluto io 
non te 

CB- trita trita stritolali tutti sono in troppi 

MC- fammi salutare il sindaco di Otranto e il sindaco di Campi Salentina che sono qui che 
sono venuti a trovarci e sono qua e ci sono anche dei consiglieri comunali facciamo finta 
che non ci sono 

CB- no ma sono delle persone in buona fede andiamoci piano ho detto sono delle persone 
in buona fede prima sono stato detto da un'altra cosa cioè che il pomodoro l'insulto 
coincide poi con l'onorificenza non è davvero colpa di queste brave persone nemmeno per 
idea assolutamente gli è che poi ne fanno si tramutano queste onorificenze in beghe da 
consiglio comunale di paese né più né meno che il consiglio dei ministri 

MC- però Otranto è bello 

CB- Otranto è una perla 

MC- vorrei dire al pubblico a casa di adesso come delle repliche e a voi che state qui 
credetemi qualunque cosa voi pensiate due ore trascorse con Carmelo Bene sono due ore 
straordinarie 

contestazioni del pubblico 

MC- la cosa che più mi esalta è avere idee diverse e quindi in questo caso sono felice di 
avere un'idea diversa dalla vostra 

CB- "poche idee ma confuse" diceva Flaiano poi figuriamoci questi morti con le idee 

MC - Sandro Veronesi 

6 

IT- io credo veramente che ci sarà una richiesta di cassette anche di questo perché quella 
che, sarà una risposta non una domanda già ho capito come deve funzionare, che io 
voglio fare è proprio questo e cioè adesso sta lì Carmelo Bene o meglio ciò che lo ha 
attraversato via via, dentro a quel libro però in realtà il capolavoro che Carmelo Bene è o 
riesce ad essere o è riuscito ad essere nel passato non si ferma su un pezzo di carta ci 
sono delle cose lucidissime che stanno nascoste dietro a questo piglio alle volte scambiato 
con una certa superficialità per provocazione io posso garantire avendo maneggiato nella 
mia unica esperienza televisiva devo dire con fortuna una sua intervista avendo 



56 



maneggiato alla moviola e rivisto 20 volte 30 volte i passaggi per trovare il punto dove 
interrompere, che il senso via via affiorava ed affiorava da una positura da un modo in cui 
partiva l'occhio verso il cielo da un modo in cui le labbra si muovevano allora io dico tutto 
questo nella classicità di Bompiani non ci sta e sebbene abbia ritrovato per esempio in 
questa sua introduzione in forma di autobiografia molti concetti che già si conoscevano di 
Carmelo Bene pure sentirglieli dire nell'atto di dire è tutta un'altra cosa e vorrei chiedere se 
si riesce ad arrivare a formulargli la domanda per esempio perché mi piacerebbe risentirlo 
proprio detto da lui l'ha anche introdotto un poco all'inizio la differenza tra atto e azione 
perché è quello proprio esattamente quello che intendo cioè scritto è come il doppio salto 
mortale scritto che non ci fa tanto piacere 

MC- atto e azione dice Veronesi 

CB- posso fargli coro più che rispondergli ma io sono impazzito prima di essere eterno per 
almeno 10 anni su questa sfinge medicea ingiuriata dai posteri così dal pattume storicista 
storico, Lorenzaccio e senza il soccorso del tempo aìcbv [aiòn] contro il tempo xpóvoq 
[chronos] degli stoici non sarei arrivato a dissociare i suoni Lorenzaccio è prevenuto 
sempre dal proprio agire da un sé stesso è disilluso sempre dal progettare qualcosa che 
poi troverà già fatto compreso l'assassinio del negrone dai bei labbroni Alessandro VI suo 
cugino il duca mediceo assassinato da, da chi? ecco da chi? non certo dal Lorenzaccio 
quindi vediamo allora l'atto e l'azione, il tempo è quello che s'ammazza o si crede di 
ammazzare invece poi il tempo ci ammazza ma noi non ammazziamo mai il tempo in 
quanto il tempo, non c'è bisogno che invochi qui la fisica, non esiste ecco il tempo non 
esiste ma gli stoici avevano trovato un tempo che era l'aìcov lo chiamarono proprio in 
greco aìcbv a aìcbv ecco che cos'è l'aìcov? l'aìcov dovrebbe essere l'immediato sì ma è un 
immediato svanire cioè noi abbiamo supponiamo un segmento una retta una linea 
chiamiamo passato questo, futuro quest'altro, il punto se noi mettiamo un punto arbitrario 
su un certo punto di questa arbitrarietà del punto quello noi chiamiamo presente piano 
piano ci "allarghiamo" dicono a Roma ecco e questo presente di questo presente facciamo 
la nostra vita e poi stabiliamo che quello è un passato e quello è un futuro, non esiste tutto 
ciò invece nel aìcbv, quindi ciò scontato e mica tanto poi si può solo scontarlo cioè pagarlo 
io cercai di dare spettacolo ad un teatro irrappresentabile dal camerino addirittura non volli 
mai provare sottoposi a Giancarlo Dotto amico assistente con una controfigura per mesi 
mesi e mesi pure i suoni i doppiatori le cose io non presi mai parte perché "voglio andare 
alla prima" in occasione proprio delle celebrazioni medicee a Firenze guardate un po' 
sempre queste celebrazioni sempre insulti poi alla fine questo oltraggio oltraggio che 
Lorenzaccio ha proprio ha segnato sfregiando in faccia la storia e direi tutte le volte per 
una una volta per tutte al tempo stesso e anche fuori dal tempo e non mi riusciva davvero 
di pensare perché dovevo essere in ritardo e i ritardi dovevano sempre aumentare su un 
signore che era un rumorista lì nel "golfo mistico" come eufemisticamente dicesi lo spazio 
destinato all'orchestra, da guerriero cinquecentesco rompeva delle cose provocava dei 
danni amplificatissimo il chiasso del pentolame storico va bene? in questa specie di 
disastrata e disastrosissima fucina o cucina questo strepitio di padellarne che è la storia 
amplificatissimo ripeto amplificatissimo, quindi mi toccava stargli dietro e per stargli dietro 
non coincidendo per l'allargarsi via via degli intervalli questo mi impediva di pensare di 
pensare proprio a immedesimarmi in qualcosa di pensare nemmeno dove ero chi fossi 
non c'era il tempo perché dovevo prendere un oggetto qualunque sentivo così [batte il 
piede sul palco] facevo questo [lascia cadere un libro in ritardo rispetto al rumore] ma in 
ritardo a caso davvero a caso a caso come è la vita a caso come diciamo l'autorità cioè 



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l'autorità di un artefice nell'atto non nella sua azione, corredo adesso, si deve uccidere 
Cesare il tiranno e allora qui nasce un'etica più congiurati in quel caso rispettabili perché 
sono dei macellai vedi Giulio Cesare Cassio Bruto eccetera eccetera eccetera Casca 
Cinna sono tanti, è allora perciò rispettabili questa è l'azione però bisogna a un certo punto 
ah tutto è giustificato perché volevano una repubblica Guicciardini no? da sempre "nulla fu 
mai funesto ai fiorentini quanto le loro repubbliche" non le loro monarchie assolute e anche 
all'arte fu funesto tutto ciò quindi nel momento però di uccidere il tiranno bisogna 
sospendere l'azione cioè essere nell'abbandono cioè bisogna dimenticarsi del medesimo 
se no non potresti agire ho detto non potresti no perché non puoi agire quindi compi 
questo gesto nel compiere questo gesto questo è l'atto ma nel gesto Lorenzino di Pier 
Francesco de Medici non era non c'era si era esentato da se stesso si era assentato da se 
stesso per potere quindi contravvenire all'azione per realizzarla derealizzandola così 
appieno cioè a vuoto c'è stato quindi morto il Lorenzino alias Lorenzaccio ingiuriato dai 
posteri i suoi ecco tutto ciò se l'è arrogato lo storicismo che ha riappropriato ha riaffibbiato 
ha restituito come fosse un maltolto questo misfatto cioè questo non fatto alla storia 
storicisticamente all'azione che da quest'atto era stata sprogettata sprogrammata perciò 
nessuno può essere autore di un cazzo di niente, attenzione zombi che vi spacco il 
cervello stasera voi dovete fingere di pensare intanto a questo un attimo facciamo soltanto 
15 secondi di raccoglimento prò vobis pensate un attimo all'impensabilità dell'atto e ditemi 
come ci possa essere dopo un storicità di quest'atto che è uno sprogetto del progetto cioè 
è una smentita dell'azione che invece se l'arrogherà come suo apice come suo vertice, 
conta i secondi [rivolto a Costanzo] 

MC- conto i secondi ma poi ci fermiamo 

CB- si ma contali fingete di pensare 

Maurizio Costanzo conta 15 secondi e interrompe per la pubblicità 
Riprende con in mano il libro "Carmelo Bene Opere" 

CB- acquistati svenduti cioè e credete di acquistare poi, sono stato anche il Lorenzaccio 
perciò sono estromesso da quell'opera come Lorenzaccio si è auto estromesso dall'azione 
"vi sono" sugli uomini dice Musset in Lorenzaccio mi pare "molti molti pessimi tanti 
vigliacchi e troppi indifferenti" "così neghi la storia" "no non nego la storia ma io non c'ero" 
così non si è in un'opera l'opera va espulsa è una cacata l'opera 

7 

IT- perché noi da acquistati dobbiamo acquistare il classico, il classico dobbiamo 
acquistarlo o no? 

CB- non me ne importa niente perché l'autore di un classico non percepisce diritti d'autore 
lo sapevate? è demonio che poi lo chiamano demanio pubblico 

8 

IT- prima che diventasse un classico un monumento sacro Carmelo Bene era un giovane 
io ho una certa età quindi lo ricordo quando era più giovane molto dinamico e nel teatro si 
produceva in gesta spettacolari soprattutto nei confronti del pubblico che lui disprezzava 
ferocemente 



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CB- disprezzo ancora perché disprezzo me stesso 

IT- vorrei chiedergli se nel frattempo il pubblico è diventato più meritevole di rispetto o più 
intelligente, se sì, perché e come, se no, come è possibile che il pubblico non sia diventato 
più intelligente nonostante il teatro di Carmelo Bene? 

applausi 

CB- io non mi sono mai posto un pubblico e nemmeno un privato quando dico privato 
intendo privato anche del privato e continuo a non pormelo il teatro è un buio 
incomprensibile "parlare non può più ma può cantare parole incomprensibili" come Tiresia 
come tutti i cantori sono infatti ciechi accecati non cecoslovacchi di conseguenza non mi 
sono davvero mai posto un pubblico adesso poi da eterno figuriamoci 

IT- ma Carmelo allora non ricorda quando gratificava il pubblico con dei lavacri sacri 
provenienti da 

CB- lavacri? 

IT- il liquido sacro proveniente dal suo corpo prezioso non se lo ricorda? 

CB- e contenuto in quella falsa mia omnia? [indica il libro "Opere" di Carmelo Bene] non 
credo quindi non è vero no qualcuno scambiò teatro invece di un signore che si chiamava 
Alberto Greco ed era un pittore argentino ad aver pisciato pur non si sa esattamente sul 
pubblico o sull'ambasciatore dell'Argentina scambiarono il teatro e lo attribuirono a me che 
ero in un altro teatrino venne fuori e io fui assolto non ero stato io si sa benissimo ma non 
da ora basta andare e consultare l'archivio l'archivio penale o la procura 

IT- volevo chiederle un'altra una cosa 

CB- no un momento ma troppa confidenza io trovo andiamo piano eh eh si parli si parli 

IT- all'inizio comunque dell'attività del mostro sacro futuro classico tra i grigi che più lo 
sostenevano figuravano due nomi celebri Ennio Flaiano e Angelo Maria Ripellino 
purtroppo sono entrambi morti in età giovanile Ennio Flaiano poi è stato super pubblicato è 
diventato uno scrittore postumo più che pubblicato mentre Angelo Maria Ripellino che è lo 
scrittore italiano che io più amo anche se questo può non interessarvi è stato 
completamente dimenticato vorrei sapere l'opinione del classico su Angelo Maria Ripellino 

CB- non ho colleghi noi classici non abbiamo colleghi l'ho detto non siamo autori delle 
nostre opere, basta, la filologia porta al peggio cosa c'entra un'artista che ha superato se 
stesso che sputa sull'arte addirittura e non come Céline perché quello è un bel modo di 
scrivere io non ho bisogno di auto diffamazioni ulteriori mi sono auto diffamato abbastanza 
già prima d'essere eterno una volta per tutte non ho bisogno di questi ulteriori 
compiacimenti non accetto nessuna formula di narcisismo che sia appunto una formula 
ma che non sia la rovina in un fiume che passando porta via tutto soprattutto le immagini 

MC- Lodoli 



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9 

IT- a me invece aveva molto colpito quella frase che non era piaciuta a Almansi che era 
già apparsa in un libro precedente di Bene proprio il saggio sul Lorenzaccio "fanno quello 
che vogliono ma quel che si può non possono farlo chi può può soltanto l'impossibile" ed è 
un po' la frase che riapre il libro classico della Bompiani io ho pensato questo ascoltandola 
tante volte leggendo le sue cose vedendo gli spettacoli che appunto questo disprezzo 
giusto della volontà che si capovolge sempre nel suo contrario questa volontà di un 
impossibile di un abbandono di un superamento dell'io ecco mi sono chiesto tante volte se 
ha mai incontrato così in un tragitto se le è capitato di incontrare per esempio il "tao the 
ching" il taoismo oppure la "Bhagavad Gita" dove Krishna dice a Arjuna "uccidili perché 
sono già morti" no? che sono delle espressioni è un tipo di pensiero che mi sembra che 
sia abbastanza vicino, lei ha dei riferimenti soprattutto occidentali come tutti noi però ogni 
tanto sento invece il suo pensiero o il suo non o depensiero, ha a che fare con quella 
assenza con quel superamento scavalcamento dell'ego abbandono verso l'attimo anche il 
fatto che l'atto è diverso dall'azione l'azione è un progetto dunque non è nulla l'atto è ciò 
che accade dovrebbe accadere al di fuori del progetto in quell'incontro con l'istante con ciò 
che ci sorprende anche tutto questo le chiedo ha mai avuto a che fare nella sua un po' di, 
ha capito 

CB- l'ho vissuto come macchina attoriale nell' "autografia di un ritratto" davvero questo è 
molto bene detto ho detto detto non scritto non ho detto è bene scritto è bene molto bene 
detto anche se sono da quella prefazione [indica il libro "Opere" di Carmelo Bene] 
estromesso ma l'ho vissuto come macchina attoriale attraverso la superba amplificazione 
fonica perché Carmelo Bene è la prima persona o-scenica nell'etimo ad essersi servito e 
occupato della strumentazione fonica amplificata dell'amplificazione e quindi l'ho vissuto 
da attore da attore dimesso equivale un po' all'abbandono che nei miei concerti accade 
diciamo miei questi concerti loro propri suoi chissà poi di chi dove la nomoiq [poiesis] 
diventa flusso e non riferire un qualcosa a monte ecco sull'atto e l'azione proprio attore 
deriva insisto ancora per l'ennesima volta perché perché mi ha chiesto prima una voce mi 
ha attraversato quanto mai inopportuna perché fuor di luogo pisciava fuori dal vaso cosa 
cazzo mi ha chiesto? mi ha chiesto una cosa che mi ha attraversato si vede mi è entrata 
qui e da qui è uscita sì sì come mai non abbia inciso va bene? quest'io che ancora senza 
io che disfa se stesso continuamente in scena ancora, ora sto preparando a dare 
spettacolo osceno di me a dar doppio spettacolo osceno in questa stagione e l'altra, il 
teatro dà spettacolo osceno di sé sì ma perché la storia non ha esperienza se io mi fossi 
affidato all'espressione se fossi per un attimo da bambino caduto fossi inciampato 
nell'espressione allora ci sarebbe stato questo timor panico questa paura questo terrore 
non c'è il terrore appartiene al passato "l'orrore al passato il terrore all'avvenire" diceva 
sempre Aristotele mi pare lui ormai ha nominato tutto lo spavento o la simulazione 
macbethiana dell'auto spavento appartiene a quello che noi spacciamo per presente ma 
non è assolutamente presente quindi questi maledetti attori sia lirici sia di prosa hanno 
confuso l'etimo, attore deriva da atto retorico è una figura quindi retorica mi spiego? viene 
da augere perorare la vergine Maria è la advocata per eccellenza se no gli zombi qui 
ripassino un po' di Mariologia e non da agire, agere è un altro verbo da agire la ragione 
infatti di non aver capito mai un cazzo ecco perché è inutile l'esperienza non esiste resterò 
sempre irrappresentabile après nous le déluge va s'en dire nevvero? è proprio perché 
questi continuano a sfaccendare in palcoscenico vanno da qui dice "lei entra di là mi 
raccomando non entrare ma fingi tu esci dalla comune tutti di qua" dove vanno? fermatevi 
arrestateli la lettura va frequentata come oblio come non ricordo della pagina scritta per ciò 



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da tanti anni ho il bisogno io di leggere ma solamente perché è sorta la differenza dal testo 
perché questa pagina torni bianca non l'escamotage del quadro bianco in tanta pittura così 
vacanziera del novecento è il novecento che io ho messo sotto i piedi il novecento è 
solamente una nostalgia invidiosetta del classico un rimbellettamento dei morti dei 
cadaveri in questo obitorio si gioca, il novecento ha giocato solo a truccare a imbellettare 
questo quest'altro lo imbellettiamo così ecco ecco questa finocchieria registica generale 
quest'infermierismo va bene? le avanguardie fanno schifo perché ignorano l'attimo non il 
presente ma l'attimo quindi sono fuori dall'immediato ecco perché è proprio qui il segreto è 
qui l'incoscienza summa che purtroppo m'appartiene alla quale io cioè appartengo senza 
più essere io il non lasciar traccia alcuna al momento del non agire nell'immediato svanire 
dell'atto che non è mai agito è sperito non lo possono capire degli attori di prosa lo volete 
capire? non lo possono capire i cineasti lo volete capire? zombi dico ai cineasti dico ai 
teatranti essi non sono il teatro essi giocano simulano il teatro sono dei simil-attori cioè dei 
simulatori è nato CB chissà quando perché non nacque mai ripeto ecco tutto mi piace 
quello che mi spiacque aeternum 

applausi 

MC- ci sono molti che hanno chiesto di parlare 

CB- si parlino si rispondano 

10 

IT- io non voglio rispondere volevo dirle che per me lei è un sommo non voglio chiederle 
niente 

applausi 

CB- la domanda, zombi, è implicita nella risposta in teologia mi spiego? e qui siamo 
questa sera 

IT- ma lei non può rispondere ad una domanda che non c'è, io sono d'accordo quando 
riesco a capire quello che dice non riesco sempre su quasi tutto quello che dice, io l'adoro 
l'amo molto e penso che dopo di lei il nulla ma io ho l'impressione che in questo buio di cui 
lei ha parlato il buio che è il teatro è il buio che è dentro di noi lei non sia stato mai così 
presente come adesso e quindi così vicino alla morte come adesso 

CB- io non ho detto il nulla ho detto "le déluge" può darsi 

IT- no parlavo del buio del buio dentro del buio del teatro 

CB- ma il buio è qui ma voi siete fin troppo illuminanti per essere un cimitero il nulla l'ho 
frequentato io va bene? distruggendomi va bene? dopo torneranno come tornano senza 
rifletterci nemmeno un attimo 

IT- ma lei è meraviglioso perché rappresenta proprio in questo momento di fine millennio il 
problema la crisi dell'arte perché vive la contraddizione di chi non la vuole rappresentare 
più e lei che aspira tanto alla morte credo che però proprio per lei non sia stato mai così 
vicino alla vita perché in questo momento si sta rappresentando 



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CB- ma chi è morto tante volte non muore più 

IT- tante volte si rinasce però e si rinasce sa? perché vita e morte sono sempre una dietro 
l'altra bellissimo 

CB- sì va bene ma si rimuore dobbiamo accettare l'eternità del classico è una poltrona 
questa comodità dell'eternità dell'immortalità del classico che questa sera non voglio 
mollare non sono disposto quindi siate molto rispettosi non nei confronti di questa poltrona 
vuota ecco ma del cervello che vi manca, voi siete nella rappresentazione 

11 

IT- prudentemente mi rivolgerò a Costanzo augurandomi che Carmelo Bene ascolti 
casomai lei c'ha una certa entratura dirà una parolina buona per me non credo anzi ho un 
grande fastidio per i geni per i classici sono un invenzione dei subalterni non esistono 
esistono dei libri delle opere esistono dei lavori, Carmelo Bene è un personaggio col quale 
ovviamente convivo da trent'anni ricordo al Gerolamo in una compagnia di coraggiosi negli 
anni '50 fin da allora credo che si ricorderà anche lui quell'avventura fantastica 

CB- e quando dimenticherà!? 

IT- io non dimentico affatto c'ho qua davanti un'immagine e ho dei i ricordi vivo 
tranquillamente senza pensare a Carmelo Bene quindi può stare tranquillo penso che così 
stasera questo è davvero un elogio ho capito poco perché c'è un voluto come si può dire? 
decor incalzare di libere parole filosofiche in libertà che lo rappresentano molto bene credo 
che al centro di, ho sempre pensato questo, anche i suoi incroci con la musica col fatto, è 
sbagliata la parola musica? di Carmelo Bene in passato mi ha sempre molto colpito la 
capacità di scardinare il teatro di riportarlo a un fatto a una categoria che l'interpretazione il 
teatro come interpretazione cosa che ritengo oscena aveva dimenticato cioè il suono la 
questione del suono il suono rispetto al testo il suono che fa scomparire il testo non perché 
lo annulla ma perché pone la questione della trasmissione l'ha accennato lei Carmelo 
Bene è stato un passaggio del suo primo intervento, della trasmissione orale 
dell'affidamento non alla memoria ma alla acquisizione psicologica delle cose che ci si 
dice a una memoria quasi inconscia questo è stato a mio giudizio il momento 
importantissimo di Carmelo Bene che implica però un'altra cosa che secondo me ha 
gestito ha governato in maniera non sempre controllata cioè l'ascolto a posto la questione 
dell'ascolto qui c'è l'incrocio con quello che è la musica del nostro secolo ha scoperto 
sprechgesang [klangform] la melodia non mi interessa, il suono, nella musica precedente il 
suono veniva dopo la musica nel nostro secolo la musica più intelligente non mi 
interessano i geni che ha individuato la crisi dei rapporti ha posto la questione del suono 
Carmelo Bene l'ha posta gli chiedo se la coscienza dell'ascolto è per lui un fatto 
determinante secondo me certe volte lo travolge anche stasera per fortuna c'è questa 
seconda parte in cui risponde quindi adesso abbandono Costanzo e mi rivolgo a lui, 
l'ascolto la questione dell'ascolto per me è importantissima nel suo lavoro 

CB- vede a parte certi sforzi che io riconosco forse al solo Luciano Berio sulla musicistica 
non sulla musicalità contemporanea appunto io non c'entro questo sempre scontato, l'uso 
l'abuso dell'amplificazione mi poneva mi ha posto da diversi anni mi ha imposto di 
comunicare scavalcando la comunicazione quindi di non comunicare più mi ha interdetto 



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la comunicazione 'si dà precipitarmi da un dentro da un interno in un altro interno il suo 
mettiamo il suo d'ascoltatore ma in questo quello che viene spacciato è proprio l'ascolto 
perché l'amplificazione l'ha osservato più di un linguista può apparere a primo acchito un 
massimo di livello di volume ma al tempo stesso questo massimo corrisponde al suo, 
legge fisica, minimo di emissione sonora ecco perché gli attori devono smetterla di dire 
"parlo con la mia voce" no nessuno può parlare con la propria voce nessuno può parlare 
innanzitutto ma lasciamo perdere il teatro di rappresentazione di Stato non ci riguarda 
quello che rimane quindi a questo punto è di "tagliare lo filo" diceva Giuseppe Desa da 
Copertino che Dio lo benedica "vuoi liberare quest'uccellino?" diceva al bambino che con 
un filo lasciava svolazzare un morente passerotto "casomai io lo allungo questo filo" 
replicava il bambino "no no, se vuoi liberarlo bisogna tagliare lo filo" ecco mi ci sentiva ho 
detto nella "autografia di un ritratto" forse un po' troppo in sala quasi un fastidioso 
suggeritore mi mediasse ho dovuto quindi ampliare ecco è come un gesto che propongo 
ancora nella "autografia di un ritratto" se noi guardiamo un dipinto un quadro un'immagine 
a questa distanza [prende una cartella in mano e la guarda a mezzo metro] noi ne 
vediamo tutti i contorni poi noi l'avviciniamo vediamo meno l'avviciniamo vediamo ancora 
meno poi un dettaglio poi così [appoggia la cartella al naso] non vediamo assolutamente 
più nulla questo è il teatro questa è la grande musicalità cosa rimane quindi? non rimane 
più il suono né la voce è dimenticata nell'oblio della lettura sottratta finamente allo scritto 
del morto orale e ma all'orale medesimo, del suono resta l'alone cioè la résonance è allora 
cosa ho fatto o cosa mi ha disfatto, sommare creare una simbiosi un'alchimia tra l'enoq 
[epos] e il lirico non era mai stato fatto prima di questa eternità lei segue la musica quindi 
può seguirmi su questo ecco non era mai stato fatto e forse non sarà fatto chissà per 
quanti ancora centinaia d'anni non dico questo perché ci vogliono davvero tante vite in 
quanto per ottenere lo 0,5% di qualcosa che ti persegue e che tu stai perseguendo a tua 
volta un cane che si morde la coda bisogna superare gli ostacoli di agibilità di permessi del 
vostro governo di merda va bene? ci si estenua in pratiche burocratiche bisogna avere 
gestire dei rapporti umani ecco io dicevo sì, restituire all'uomo almeno stasera ricordatevi 
cari zombi un po' dell'uomo però un momento ma l'uomo non è buono a questa sola 
condizione ricordatevi dell'uomo lasciate davvero che i morti seppelliscano i morti "stragi 
distruzioni incendi" ebbene diceva Gesù "tutte queste cose verranno ma la fine non sarà 
subito dopo" chi non "abbandona suo padre e sua madre" e non dico "mi segue" ma 
quanto si smarrisce e non si smarrisce appunto inciampa ancora nei discorsi e nel 
mondano e nel sociale morti tumulati tumulate a vostra volta il sociale siete veramente 
ricoperti di sociale di mondano vi manca molto Copertino stasera Copertino celeste la 
patria di Giuseppe Maria Desa dell'asino che volava ed era illetterato et idiota fuori dal 
sospetto di qualsivoglia cultura ecco il novecento ecco la cultura ecco invece 
dell'immediato di cui era capace Bellini Rossini Donizetti altri nell'ottocento ecco la 
saggistica su queste cose ecco il discorso sul fare ecco la struttura ecco le strutture che si 
sostituiscono come la storia come l'arroganza dell'azione di qualunque storicismo si voglia 
e non si voglia all'immediato del misfatto all'atto cioè, non sono più che mi dire 

12 

IT- per chi viene dal sud del sud dei diavoli a dispetto dei santi Carmelo Bene è stato un 
nutrimento perché sono state tante le cose che hanno attraversato chi si è ritrovato 
contemporaneo un classico e quindi vorrei chiedere se è imbarazzante per un classico 
essere raccontato poi come un reazionario dionisiaco come un qualcuno che è 
politicamente scorretto come un qualcuno a cui prima o poi gli arriverà un bel fondo di 
Bobbio tutto contro 



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CB- lo chieda a Dante perché non lo chiede a Dante? facciamo a Dante questa stessa 
domanda è imbarazzante nevvero nevvero nevvero? no perché qui se no il concetto di 
eternità in quanto a estinzione senza tracce 

IT- c'è la traccia della democrazia che incombe 

CB- ma quella incombe su voi zombi non su me crepi la democrazia crepi la Repubblica 
crepi il presidente della Repubblica 

MC- adesso non esageriamo 

CB- ma non se ne avrà a male è un classico che glielo dice è un classico che glielo augura 
non è un cittadino basta con i cittadini zombi anche da morti continuate a fare i cittadini 
basta basta con le tasse basta con le non tasse liberatevi della libertà soprattutto 
liberiamoci della libertà niente è così vincolante quanto la libertà sputate sulla libertà e sui 
tribuni della libertà soprattutto è difficile disfarsi della libertà, tra le voci del coro di morti dei 
"Federico Ruysch" leopardiano "vivemmo vivemmo vivemmo" ho sentito santità io quando 
mi riferisco a Giuseppe Desa, a parte che è impossibile riferirsi a niente, da Copertino 
all'asino che volava intendo sempre ri-ferirmi ecco ad un quid che la santità ha ecceduto 
così come credo che un certo Bacon un certo Bernini abbiano ecceduto o quasi ecceduto, 
ma quel quasi è terribile, l'arte è vero Zevi? ma non si può dire di tanti anche artisti sommi 
grandi artisti ma non per questo ai limiti ecco di eccedere l'arte medesima i critici 
lasciamoli stare quelli sono dei morti che fingono ancora di essere morti non si capisce 
perché 

MC- Lydia Mancinelli 
13 

IT- buonasera Carmelo io innanzitutto io non voglio fare domande mai avrei rinunciato al 
piacere alla gioia di questa serata sono qui per questo, però un'altra cosa ancora un 
ringraziamento per avermi dedicato uno splendido capitolo del tuo libro in questione 
questa sera l'incomprensione, che si muore certo, se si rinasce io non lo so la signorina è 
più certa di me se dovessi rinascere sono qui anche a dirti che rifarei tutto quello che ho 
fatto premetto questo leggendo questo capitolo molto poetico molto bello mi ha colpito 
appunto un fatto una cosa che ho qui scritto ma soprattutto quando tu dici che "il 
significato è un sasso in bocca del significante" ecco questo mi ha fatto riflettere 

CB- è lacaniano questo 

IT- sì, mi ha fatto riflettere che tutti i gazzettieri non i critici perché la critica è un'altra cosa 
come ho imparato da te hanno sempre cercato il significato in quello che tu facevi ma 
neanche non si sono mai soffermati o hanno spiegato o neanche aiutato il pubblico 
soprattutto a capire 

CB- ma non devono aiutare il pubblico ci mancherebbe anche questo 



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IT- però si sono sempre limitati al significato spicciolo e questo qui naturalmente non 
capendo neanche quello la gente dicevano sempre pesta e corna tutte queste persone per 
18 anni e mezzo 19 con cui io ho lavorato vicino a te hanno fatto tanto perdere tempo ti 
hanno e ci hanno fatto tanto perdere tempo poi dici un'altra cosa in questo capitolo e la 
leggo perché la vorrei citare testualmente "che sarebbe dei nostri progetti se subito 
compresi dal prossimo nostro venissero esauditi immediatamente?" ecco è fantascienza 
questa ma se tu fossi subito stato compreso subito esaudito nei tuoi propositi ecco che 
sarebbe stato il tuo teatro quale sarebbe stato? e oggi forse non saresti 

CB- ma è inesaudibile e inesauribile scagionata l'azione la volgarità dell'agire patire si è 
fuor dall'opera in tal senso al di fuori del dover essere anche soprattutto del dovere essere 
e quindi non si è più autori di quello che ci dice o che per noi non più noi si va dicendo e 
qui torniamo all'alone siamo di là addirittura dal suono medesimo siamo di là non soltanto 
dall'orale o dal senso ecco che non è poi il non senso il fuori dal senso, no ma siamo 
talmente di là da non ritenerci più attori di nessuna azione nemmeno attori quindi d'un 
misfatto cioè d'un atto coincidendo l'abbiamo già detto o c'ha già ahimè detto mi pare, 
l'atto coincidendo col suo immediato svanire e quindi come oblio del medesimo e 
sputtanamento totale dell'azione che poi s'arrogherà dopo storicamente chissà che cosa in 
questo senso non essendo più autori di nessuna opera producendovisi ecco questo è 
molto importante non si può produrre non si può più dare infischiandone ripeto soprattutto 
del dover essere etico quindi estetico non si può essere più autori non si può dare più 
opera d'arte non resta che essere "si è capolavori" 

14 

IT- senta ho cercato di ascoltarla con il massimo dell'attenzione molto ho capito qualche 
altra cosa mi è sfuggita comunque è stato molto interessante perché in quello che lei dice 
ci sono sicuramente delle grandi verità però io zombi ho smarrito l'anima e non le chiedo 
una risposta perché sarebbe contraddittorio a ciò che lei ha affermato prima però le 
chiederei un po' di luce per ritrovare la mia povera anima scusi per lei chi è Dio? e quanto 
di divino non c'è in lei? 

CB- non sono chi parlasse, la parola anima chi ha smarrito l'anima la lasci andare 

IT- l'anima infatti sta fluttuando qui però vorrei farla fluttuare un po' più 

CB- anche la vostra santissima madre ecclesia vi ha promesso la resurrezione della carne 
ma non dell'animuccia 

IT- ma l'anima è immortale 

CB- ma secondo quale chiesa? non lo so io sono fuori da ogni chiesa la vostra Chiesa 
cattolica apostolica romana no, vi promette un bella resurrezione della carne 

IT- beh ma sull'immortalità dell'anima non hanno parlato solo i cattolici insomma c'è tutta 
una filosofia che ha dibattuto e ha discusso sull'immortalità dell'anima quindi mi sembra un 
po' riduttivo relegarla al cattolicesimo 



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CB- le faccio una digressione più importante tanto se non ciò capito niente di quel che ho 
detto io beata lei che c'ha capito qualcosa, ho dissipato tante di quelle eternità tante vite 
per sfrondare per toglier di scena per togliermi di scena e togliere che bisogna, se l'oblio 
come può chiedere all'oblio di ricordare "so 'na sega" direbbero a Firenze ma davvero non 
ne so niente non potete più recensirmi importunarmi, invece una cosa posso dire ecco 
sull'atto e l'azione c'è anche un altro impiccio l'impiccio è quello di non avere chiaro chiaro 
vuol dire riceverne esserne folgorati mi spiego? anche se ciechi ecco non "capire" esserne 
abbracciati non abbracciare non comprendere esserne visitati bisogna essere visitati non 
visitare come tutte queste greggi che vanno al Louvre perché le lascino entrare, sempre in 
nome di questa tirannia delle plebi di questi candidanti candidati di questi eletti elettori non 
si capisce più un cazzo davvero hanno capito che è troppo facile quindi l'abbiamo detto 
agli esordi tutti vogliono provarci dicono "l'ha fatta Tizio al paese il mio adesso mi ci metto 
anch'io" altro che votarlo mi farò votare finalmente e questo è successo ecco l'atto e 
l'azione l'eros e il porno così le faccio un regalo l'eros implica e Bataille c'era caduto 
appieno perché era un catto-comunista anche lui e aldilà di ogni maleodorante metafisica 
o dell'asfissiante presenza di un Dio che non sia la teologia negativa ben inteso la sola che 
sia interessante l'altra quella greca soprattutto che concerne la patristica, ma quella 
dogmatica alla fine non ci interessa, dicevo stando alla carne pensando a Francis Bacon a 
Ingres mi è venuto in mente ancora la carne dunque Bataille dicevo è caduto nell'eros 
nell'erotismo ma l'erotismo è un'eccedenza è un dar di fuori sempre è un dimenarsi 
romantico o meno che sia, non capita sempre di leggere "Cime tempestose" no magari, 
ma dell'io che si pone davanti a un oggetto questo è l'oggetto ecco Costanzo è l'oggetto 
dei miei sregolati desideri in quanto io di questo medesimo di quest'io e qui siamo nell'eros 
se mi contraccambia "se il plagio funziona" direbbe Stendhal se si verificano le varie 
cristallizzazioni numero uno due e tre eccetera ma sono in realtà infinite Schopenhauer 
diceva invece "quanto sentite un innamorato che sta così a sospirare" non sta sospirando 
"quello è il sospiro della specie" è il gemito della specie è il mettere su famiglia ci sono altri 
morti che vogliono nascere che vogliono rinascere come l'erba che spunta mi dà sempre 
un grande fastidio la primavera questi ritorni sempre dell'eterno questo non rassegnarsi a 
restare inorganici mi spiego? quindi allora se noi ci dimeniamo io e Costanzo nell'eros non 
ne usciamo da questo impazzimento scusami ti prendo a oggetto allora l'oggetto davvero 
in questo caso sarebbe l'oggetto del mio desiderio cioè Maurizio Costanzo il soggetto CB 
in questo caso non è altro che l'oggetto squalificato ha detto benissimo un non più 
pensatore deo gratias questo avviene si dà si sdà si svende sul marché sul mercatino 
delle pulci dell'erotismo il porno, lo óq oKnvn, [os-skene] a da à [alfa] privativo o-a oKnvn, 
fuori dalla scena tutto quanto non è di scena, ecco non si pone più non pone più un 
soggetto davanti a un oggetto va bene? ma nell'abbandono totale del contemplarsi del 
riguardarsi anche in atteggiamenti che si chiamano osceni appunto perché non siamo più 
in casa, come Teresa d'Avila come San Juan de la Cruz come Ruisbroek i grandi mistici, 
con la testa non siamo più in noi non siamo più oggetto soggetto e oggetto io e Maurizio 
Costanzo ma il soggetto diventa un tutt'uno torna a fondersi col suo oggetto non lo vuole 
più conoscere si misconosce si auto misconosce nella fusione col suo non più suo oggetto 
questo è il porno questo abbandono questo è Franz Kafka ma scriverò io forse qualcosa o 
anzi dirò io in un'altra ancora mia eternità qualcosa su Franz Kafka che va giustamente 
sottratto sacrosantamente all'eros e restituito a quello che è l'unico il vertice del porno da 
Adamo a voi 



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15 

IT- tutti si sono sforzati di farle delle domande intelligentissime per dimostrare di essere 
vivi io non devo dimostrarle un bel niente quindi le farò due domande stupide 

CB- e perché due? basta una 

IT- no due due la prima è che lei se non ricordo male con tutta questa sua foga contro la 
democrazia e il parlamentarismo ai tempi di Pertini chiese di essere nominato senatore a 
vita 

CB- io? quest'io? 
IT- sì 

CB- no no no ricordo Sandro Pertini eravamo buoni amici perché mi stimava molto come 
io stimavo lui molto 

IT- guardi non lo neghi perché possiamo ritrovare il ritaglio dell'Unità 

CB- silenzio un attimo sia disciplinato caro zombi vuole conoscere non una risposta ma 
diciamo un equivoco? chiariamolo, si era svuotato un qualcosa al Senato non ricordo più 
cosa, non come in questi giorni ma davvero ecco un decesso a prescindere io non ero 
ancora immortale nulla aveva a che spartire con questo qui prò quo qui presente assente 
e Sandro Pertini mi interpellò al telefono "chi facciamo chi faccio senatore?" mi propose 
Eduardo o qualcun altro era improponibile qualcun altro dissi Eduardo fece senatore 
Eduardo non io 

IT- va bene allora la seconda domanda lei è fascista? 

CB- prrrrrrrrr [pernacchia] 

applausi 

IT- mi sembra proprio di sì guardi che io non metto nella parola un significato offensivo 
però vorrei che mi spiegasse questo odio questo disprezzo per la democrazia 

CB- ma io ho tanta simpatia per il nazismo sano addirittura semmai vede semmai 
equivoco per equivoco andrei fino in fondo 

IT- cioè cosa verrebbe di bello negri ebrei? 

CB- non ci sono cioè fino in fondo non è cioè, cioè non vale a dire 

IT- ci dichiari qualcosa di concreto infine serata dopo tante chiacchiere bellissime peraltro 

CB- ma io detesto l'uomo o sia ebreo o negro sporco o cinese mi fanno schifo gli uomini 
l'ha capito ancora l'è entrato in culo non in testa? oh 



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IT- allora lei detesta l'uomo mi dica cosa ama non ha fatto altro che citare pensieri di 
uomini 

CB- ha detto che faceva due domande stupide e le ha fatte davvero 

IT- la domanda intelligente è questa è tutta la sera che cita pensieri di uomini, lei sembra 
una fabbrichetta di citazioni 

CB- nelle "nozze di Figaro" anzi nel Don Giovanni di Mozart c'è un certo punto mentre 
Leporello apparecchia la cena "ta ta ra ra ta ra ra ta ra ta" [aria di "non più andrai farfallone 
amoroso"] sta auto citando "nozze di Figaro" o no? cosa ne so se oltre ad essere il 
Lorenzaccio o Aguirre o Micheletto o il Valentino in persona cosa ne so chi io mi sia è tutta 
la sera che dico che mi lascio dire una cosa fondamentale però, poveri zombi, tutta la sera 
per Dio! ho detto mi interessa dell'arte l'eccesso dell'arte mi interessa dell'uomo l'eccesso 
dell'uomo 

dal pubblico: il cesso! 

CB- oh ditelo ancora ditelo ancora Dio vi benedica ditelo ancora! infatti ci sono due versi al 
finale del mio Masoch proprio "essere in due in famiglia" dice "finora non avevo meritato di 
trovare libero il cesso" siete liberi? siete liberi? 

IT- io sono venuto qui per renderle omaggio perché la stimo moltissimo però l'ho trovata 
sotto tono e un po' noiosa 

applausi 

CB- ci scappa spesso detto, vero che scappa a tutti? "mio Dio che giornata piovosa" ma 
cosa c'entra Dio con la giornata piovosa? la pioggia è la vostra la noia è la nostra non 
possiamo inveire contro un classico non possiamo prendercela sempre con il Signore 
Iddio non è poi possibile ogni cosa che accade a furia di dire piove governo ladro ora che 
piove davvero per colpa di un governo pare, nessuno dice ladro a questo governo 
nessuno dice piove oppure lo dicono anche lì deformando cioè informando i fatti ve ne 
informano siete uno sformato di informazione 

IT- senta lei classico lo sa che lei è stato pubblicato nella peggiore collana di classici 
italiana come mai si è accontentato? governo ladro 

CB- ma lei sta parlando troppo ma perché mi devo accontentare? non l'ho sollecitato io nel 
modo più assoluto inoltre mi basterebbe la vicinanza laforgueiana del più grande poeta del 
novecento come Thomas Eliot ecco per soddisfare una mia vanità infantile per farmi felice 
ma la felicità non è felice 

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IT- mi veniva di pensare non di chiedere visto che le risposte sono negate mi veniva di 
domandarmi qual è il privilegio del classico e dell'essere classico uno dei privilegi dei 
classici è quello di vivere sempre per l'eternità come appunto diceva Carmelo Bene e 
vivendo sempre e per l'eternità ed essendo sempre contemporanei come dice qualcuno 



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essi sono interpretati ogni volta ecco mi chiedo chi potrebbe interpretare Carmelo Bene 
oggi o appena domani mi vengono in mente i nomi che conosciamo proprio in questo 
teatro [non pertinente] cioè insomma state lieti anche voi spettatori se non capite non è 
grave se invece fosse interpretato da questi attori da questi fantasisti capiremmo che sono 
tautologie che sono sciocchezze enigmatiche e basta 

applausi 

CB- l'hanno scambiato per uno spettacolo la loro tomba l'hanno scambiata per uno 
spettacolo 

IT- i classici rispondono quando possono e se non possono non rispondono gli interpreti 
rispondono per loro 

CB era una domanda? 

IT- è una considerazione non è una domanda me la sono domandata da solo e me la sono 
risposta pure amen 

CB- l'ho compreso e la ringrazio non si può importunare davvero un classico 
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IT- io devo dire che sono molto affascinata da lei la stimo molto come attore come genio 
volevo intanto sapere anche se lei sicuramente non risponderà perché Carmelo Bene è 
qui è presente insieme agli zombi si fa vedere dagli zombi perché è qui 

MC- è stata una lunga trattativa 

IT- si ma alla fine il genio ha deciso il classico ha deciso 

CB- invece di mandarle a dire "Dite alla giovine sì bella e pura ch'avvi una vittima della 
sventura" eccetera ma non cantiamola adesso, se io sapessi perché sono qui non sarei 
qui 

IT- mi hanno colpito tante cose di lei tra cui lei ha citato Maria la Madonna 
CB- ah siete tra zombi, anche la vergine Maria 
IT- ha detto che lei è l'advocata 
CB- non l'ho detto io è in Mariologia 

IT- lei tempo fa ha scritto un libro che io purtroppo non ho avuto il piacere o il dispiacere di 
leggere "sono apparso alla Madonna" vorrei capire che cosa ha detto lei alla Madonna non 
la Madonna a lei perché se lei è apparso alla Madonna è lei che ha detto qualcosa alla 
Madonna non la Madonna a lei e poi lei una volta ha scritto su una rivista la Madonna è 
[non pertinente] 



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CB- non è vero, ho detto che la Mariologia positiva dogmatica a me non interessa anche 
nell'Ulisse di Joyce c'è scritto italiano nel testo questa cosa rovesciata cioè c'è prima 
l'aggettivo e poi il nome di nostra Signora ma non si può estrapolare qualcosa, ho detto 
che di teologia positiva non mi interesso cioè di dogmi non mi interesso allora vaffanculo a 
tutti i dogmi ecco è contenta adesso? quello rientra nei dogmi? non mi interessa mi 
interessava mi ha coinvolto la teologia negativa si chiama che è un altro ramo della 
patristica più greco che non latino 

MC- Elsa de Giorgi 

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IT- io avrei parlato più volentieri prima di questi ultimi scontri 

CB- non ci sono scontri no, sono gli zombi che danno la testa al muro alla cassa al baule 
baam! alla terra 

IT- avrei preferito legarmi a certi tuoi momenti che sono stati felicissimi dunque 
cominciamo col premettere che siamo davanti anche se questo poi può provocare 
un'ironica questione siamo davanti ad una delle persone più intelligenti del novecento della 
seconda metà del novecento italiano e non solo italiano 

applausi 

IT- io sto leggendo in questi giorni un libro bellissimo che è quello di Maria Corti "colloquio 
in pubblico" dove c'è un percorso nella cultura italiana soprattutto di tutto quello che ha 
fatto l'avanguardia filologicamente dallo strutturalismo alla semiotica a Eco insomma 
apparizioni Calvino eccetera e devo dire sinceramente che il mio pensiero è ricorso molto 
spesso a quello che ha fatto Bene perché si parla giustamente di un annuncio che fu molto 
importante toccante per la nostra generazione che fu il famoso "mare della oggettività" un 
saggio di Calvino negli anni '55 dove c'era proprio il rifiuto a questa oggettività questo 
mare dell'oggettività a questo prendere atto della realtà ma insomma Carmelo Bene 
questo lo ha portato nel teatro con uno scrollone veramente verso e contro tutta la 
ingegneria e la sopraffazione registica degli oggetti di scena delle entrate della costruzione 
ha perfettamente ragione completamente falsa del teatro a una concezione della 
recitazione che era già diventata lettura intellettuale e non più interpretazione vero? con 
una dissacrazione ma anche con una chiarezza che è tipica del genio perché in fondo il 
genio è quello proprio che sottopone la retorica dei pensieri anche grandi a una tale 
sottrazione o deformazione per cui poi da questo vengono fuori delle realtà insospettabili 
del pensiero, ora noi non siamo abituati molto a pensare, che ci sia un'istituzionalità del 
pensare nella nostra cultura mediata questo è un po' il vizio italiano, a Carmelo Bene 
secondo me si deve proprio da un punto di vista culturale quella attenzione che persone 
come allora all'inizio proprio del grande momento del famoso '63 che poi non ha risolto 
niente che però ha risolto gente come Arbasino ha risolto gente come Flaiano che sono 
stati i primi con me ad avere verso Carmelo Bene questa attenzione quindi a parte le 
provocazioni a parte il gioco stupendo che lui solo si può permettere perché lui parla dice 
dice non parla dice e quello che lui dice sulla parola detta è un discorso assoluto perché il 
linguaggio dell'attore è assoluto in quanto è quello del corpo è quello della voce quello 
della parola non è una semiotica che si può cancellare e correggere c'è questa 
immediatezza quindi lui quando anche parla anche oggi ti confesso Carmelo che mi spiace 



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per questo finale però ti dico che a parte questo è sempre un gran godimento e secondo 
me è un grande avvenimento intellettuale ascoltarti sei una delle poche persone che 
riescono a far pensare quando parlano 

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IT- volevo dire che Carmelo Bene è sempre molto divertente a volte divertente in maniera 
strepitosa però non sarei d'accordo con quanto ha detto Elsa de Giorgi chiunque voglia 
riascoltarlo o leggere direttamente il 90% delle cose che Carmelo Bene ha detto stasera io 
gli suggerisco per ragioni professionali gli autori da leggere Schopenhauer Nietzsche De 
Maistre Lacan Bataille Cioran forse Wittgenstein ma in un luogo a parte, Derrida e poi 
rilegge tutte le cose che ha detto Carmelo Bene stasera, nella cultura di Carmelo Bene 
così come Carmelo Bene l'ha manifestata stasera non ci sono testi italiani ci sono testi 
tedeschi e francesi il 90% francesi e più tedeschi non ci sono testi né di Calvino ne testi 
italiani 

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IT- [Elsa de Giorgi risponde all'intervento dell'interlocutore precedente] senta per favore 
ma qui io non riesco proprio a capire evidentemente non ci capiamo ed ha ragione 
Carmelo Bene quando dice che la nostra cultura è proprio una cultura di zombi, perché la 
sua risposta è la prova che lei non ha capito una parola di quello che io ho tentato di dire 
io ho parlato di un linguaggio assoluto che non è preso in considerazione dalla nostra 
cultura critica ed è quello del teatrante quando lui parla lui parla intanto dà una vita alla 
parola che è già di per sé arte stasera quando lui ha parlato ci sono stati dei momenti che 
anche chi non lo capiva o chi era contro di lui era incantato perché il solo modo come lui 
dice come lui esprime la parola come la sillaba è già una forma d'arte ma non siamo in 
Italia dove non esistono cattedre di teatro salvo che per i professori di letteratura in grado 
nemmeno di sapere cos'è l'avvento perché è un avvento quello di Carmelo Bene nel teatro 
italiano di rivoluzionari 

CB- grazie si ma tra l'altro ha pisciato davvero fuori dal vaso tre volte questa voce di prima 
da questa parte [indica l'interlocutore della De Giorgi] mi pare Maurizio, non mi ci 
raccapezzo davvero mi fa davvero bene tre volte ma cosa c'entra? ho detto tra classici 
non ci sono colleghi ma essi restano ahimè nel classico forse o nell'immortalità io non 
lascio tracce non è che bisogna ripetere Nietzsche o citarlo perché no? nulla è nuovo non 
è certo per la novità che io smanio o non è la novità a smaniarmi a farmi così smaniare ma 
è il disfarsi di Nietzsche ecco certamente non ci si può disfare completamente di Max 
Stirner ma era già contenuto in noi "quando si legge capolavori" dice è Herman Hess da 
qualche parte "bisogna non giudicare i valori del capolavoro ma vagliare quello che noi si 
vaglia, valutare quello che noi si vale" quindi frequentare qualcuno e disfarsi di qualcuno è 
la stessa cosa così che avendo frequentato fino alla nausea me stesso da gran tempo 
immemore mi sono disfatto del me stesso è disfarsi di Schopenhauer quel che conta 
esserne visitati da quello che visitò magari Schopenhauer ma siamo qui in balia di una 
selva di significanti tanti e chissà quali che non possiamo attirarli in campo perché appunto 
non sono dei significati 

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IT- la trasmissione di stasera è incominciata con una domanda di de Agostino se c'era un 
metodo nella follia di Carmelo Bene volevo cercare di dare una risposta a de Agostino 
visto che le risposte non arrivano da Carmelo Bene, Freud parla della psicopatologia della 



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vita quotidiana Carmelo bene in fondo è un problema della psicopatologia della vita eterna 
MC- Carmelo vuole aggiungere qualcosa? 

CB- a Freud? l'ha sepolto Jacques Lacan, non sono qui per essere inteso io, anche ci 
provaste 1000 volte cari zombi non vi riuscirebbe mai, perché io sono l'oblio 

Fine 



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